Biennale Tecnologia 2022
Dal 10 al 13 novembre
Politecnico di Torino, Corso Duca degli Abruzzi 24
Il Dipartimento Educazione partecipa nuovamente a Biennale Tecnologia organizzata dal Politecnico di Torino, con cui ha avviato la collaborazione nel 2018.
Tessere mondi. Installazione work in progress
A cura di Anna Pironti e Paola Zanini – Dipartimento Educazione Castello di Rivoli
Museo d’Arte Contemporanea
L’arte è arte nella misura in cui è anche qualcosa di diverso dall’arte: cioè una sfera che può contenere la promessa di un mondo migliore. Claire Bishop
Il Dipartimento Educazione rende omaggio al tema di Biennale Tecnologia 2022, Princìpi, intesi come nuovi inizi e come fondamenta sulle quali costruire il nostro futuro, con l’installazione Tessere mondi.
Ridisegnare il mondo è un’occasione per andare oltre i confini reali e immaginari per promuovere, attraverso azioni e pensieri, nuovi orizzonti di senso. Una chiave simbolica, che parte dall’esperienza dell’arte e si espande nel tessuto sociale, per costruire immaginari e strategie oggi particolarmente necessari. Con il nostro lavoro desideriamo porre al centro la persona, per generare dialoghi e riflessioni su tematiche quali la sostenibilità e i nuovi modelli di sviluppo, la visione del Pianeta e dell’umanità nell’attualità del tempo presente.
Il Dipartimento Educazione, in occasione di Biennale Tecnologia, realizza all’ingresso del Politecnico -lo spazio che accoglie gli studenti di ogni provenienza- la grande installazione work in progress Tessere mondi, ispirata alla Houseball (1985) di Claes Oldenburg e Coosje van Bruggen – opera in Collezione al Castello di Rivoli, legata all’idea di uno spirito nomade e indipendente, che valorizza elementi marginali per riconfigurare il mondo, dopo i recenti e drammatici eventi epocali; poiché l’arte, nelle tante espressioni, da sempre concorre alla creazione di nuovi immaginari.
L’idea di connessione è assimilabile a quella di rete, tema che permea la vita contemporanea, in senso tecnologico così come filosofico e letterario. Italo Calvino nelle Lezioni americane cita la rete della narrazione, fatta di punti spazio-temporali occupati successivamente da ogni essere, il che comporta una moltiplicazione infinita delle dimensioni dello spazio e del tempo. Il mondo si dilata fino a diventare inafferrabile, un pensiero che si può attualizzare nel tempo presente,grazie alle connessioni infinite della rete virtuale globale.
La rete da cantiere, metafora della costruzione e della ricostruzione, viene utilizzata come base per intessere trame con materiali di recupero (stracci colorati, carta, plastica). Una pratica semplice, in linea con la sostenibilità ambientale e la difesa del Pianeta, per la realizzazione di manufatti collettivi capaci di trasformare la marginalità in bellezza.
I grandi intrecci diventano tessuti (textum, testo), per mettere in luce il carattere mutevole e i significati molteplici che i luoghi rivestono nel processo di formazione delle persone e nell’installazione vanno a rivestire le sedute, che MPT del Politecnico ha realizzato in occasione della pedonalizzazione dello spazio antistante l’entrata dell’Ateneo. Un abito su misura temporaneo per l’area di sosta pensata per tutti coloro che vorranno usufruirne. Un work in progress che cambia il visual e serve da incipit, da richiamo per invitare le persone a scoprire i mondi che abitano la corte interna, rappresentativi di una diversa idea del Pianeta, colorato ma soprattutto sostenibile.
Policromie. Laboratorio per le scuole
Venerdì 11 novembre ore 9.30 – 10.30 | ore 14.00 – 15.00
Nel workshop, stracci policromi e materiali di recupero intrecciati nella rete da cantiere diventano le trame dell’ordito e realizzano il tessuto (textum), un coloratissimo manufatto – frutto di una progettazione partecipata e sostenibile – in cui le materie residuali di scarto rappresentano nuove, preziose risorse e la trama di una inedita narrazione collettiva. Una semplice azione condivisa che è anche occasione per riflettere sullo sviluppo sostenibile attraverso il riuso di ciò che per la nostra società è considerato materiale di scarto.
