Antifonario francescano

Rimini, 1314

Anno di accessione 2006

Membranaceo; 78 ff.; 550 x 385 mm; numerose iniziali filigranate alternate blu e rosse, sei iniziali ornate con motivi vegetali (ff. 88, 108, 124, 126v, 137v, 158), dieci iniziali abitate e istoriate (ff. 12, 42, 51, 63, 93v, 113v, 128v, 140, 141v, 155). Legatura della fine del XV secolo su assi lignee con grandi borchie metalliche agli angoli.

Collezione Fondazione Francesco Federico Cerruti per l’Arte

Deposito a lungo termine Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino

Inv. CC.23.L.1500.A671

Provenienza: Collezione Henry Cawood Embleton, Leeds; Sotheby’s, Londra, Western Manuscripts and Miniatures, 7 dicembre 1982 (lot. 98); Collezione Raffaello Amati, Londra; J. Günther Antiquariat, Amburgo, G. Bartz, K. Georgi, M. Schulz, Fifty Manuscripts & Miniatures, 2006 (cat. 8, lot. 7).

Bibliografia: Western Manuscripts and Miniatures 1982, p. 132, lot. 98; F. Lollini, Miniature a Imola: un abbozzo di tracciato e qualche proposta tra Emilia e Romagna, in Faranda 1994, pp. 109, 111, 131-132, nota 13; F. Lollini, Catalogo, in Faranda 1994, p. 188; A. Conti, Giotto e la pittura italiana nella prima metà del Trecento, in Castelfranchi Vegas 1993, p. 93, fig. 333; F. Lollini, cat. 28, in Rimini 1995, pp. 164-172; P. G. Pasini, Fra scrittura e pittura: fortuna e arte di Neri da Rimini miniatore notaio, in Rimini 1995, pp. 38, 46, 48; Dauner 1996; Lollini 1996, pp. 86, 88, 94-95; Dauner 1998, pp. 138-144, 236-237; G. Ragionieri, La pittura e la miniatura del Trecento a Rimini e nei territori malatestiani, in Bellosi 2002, p. 62; Bartz, Georgi, Schulz 2006, pp. 26-29, lot. 7 [G. Freuler]; G. Freuler, 398. Neri da Rimini. Rimini, ca. 1314. Antiphonarblatt mit der Bildinitiale T mit dem Apostel Petrus, in Bücher & Autographen 2016.

Iniziale I abitata con Cristo benedicente (f. 12).

Neri da Rimini, miniatore la cui produzione è ampiamente nota tra il 1300 e il 1338 grazie a documenti d’archivio e a un numero considerevole di manoscritti e fogli singoli decorati. Gli Antifonari per San Francesco mostrano l’attività di Neri da Rimini al suo vertice.

Noto negli studi come Antifonario Amati, dal nome del collezionista londinese che ha recuperato e integrato i fogli asportati e dispersi dopo la vendita avvenuta presso Sotheby’s nel 1982, il manoscritto contiene il Proprium de tempore (dalla dodicesima domenica dopo Pentecoste alla quarta domenica di settembre) e il Proprium de sanctis (dalla festa dei santi Pietro e Paolo del 29 giugno alla festa dei Sette Dolori della Vergine del 15 settembre).

L’opera appartiene a una serie presumibilmente realizzata per il convento di San Francesco di Rimini e in origine doveva comprendere almeno sei Antifonari, i cui volumi e fogli superstiti sono oggi dispersi in collezioni pubbliche e private1. Uno di questi fogli (Zurigo, collezione privata), contenente l’antifona della vigilia del vespro per la festa dei santi Pietro e Paolo e decorato da una iniziale con la figura di san Pietro, è stato identificato come il primo dei tre già mancanti dall’Antifonario Amati (ff. 77, 142, 158) al momento della vendita del 1982 presso Sotheby’s; similmente si è proposto di riconoscere nel foglio conservato a Filadelfia (Free Library, Lewis E M 73:06), decorato da una iniziale abitata con la Madonna in trono, un altro di quelli precocemente asportati dallo stesso volume (il f. 142 o 158)2.

Lungo il margine inferiore di f. 2 si legge, parzialmente rifilata, la data «C m. ccc. xiiij» che, insieme al nome dello scriba «fr(ater) Bonfantinus antiquior de Bon(onia)», si ritrova in altri tre volumi della stessa serie conservati a Bologna (Museo Civico Medievale, ms. 540, f. 1), a Cracovia (Biblioteca Czartoryskich, ms. 3464, f. 1) e a Filadelfia (Free Library, Lewis, E M 68:7-9, f. 1). Nel manoscritto bolognese la figura di un francescano inginocchiato nella decorazione del margine inferiore di f. 3v mostra un libro aperto sul quale si legge il nome «Riu(s)/ ne», anagramma sillabico di Nerius.

Si tratta di Neri da Rimini, il miniatore la cui produzione è ampiamente nota tra il 1300 e il 1338 grazie a documenti d’archivio e a un numero considerevole di manoscritti e fogli singoli decorati. Gli Antifonari per San Francesco mostrano l’attività di Neri da Rimini al suo vertice: in confronto alle prime opere del miniatore, le figure appaiono qui plasticamente rilevate e articolate, con attenzione alla resa fisionomica dei volti. Si tratta probabilmente degli esiti di un più attento confronto con l’arte di Giotto, in particolare con la pittura dei suoi successori riminesi, come Giovanni e Pietro da Rimini.

È stato anche notato che le iniziali abitate e istoriate dell’Antifonario Amati, con figure e scene di santi, se confrontate con le opere precedenti di Neri, segnerebbero un’evoluzione stilistica: la gamma cromatica è ridotta, l’oro è riservato alle aureole e soprattutto le figure, rivestite da abiti di un solo colore, perlopiù secondario e tenue, sono modellate con sottili pennellate brune e risaltano contro fondi colorati (prevalentemente blu), talvolta percorsi da esili racemi o motivi ornamentali di tonalità più chiara.

[Fabrizio Crivello]

1 Dauner 1998, pp. 97-144.

2 G. Freuler, 398. Neri da Rimini. Rimini, ca. 1314. Antiphonarblatt mit der Bildinitiale T mit dem Apostel Petrus, in Bücher & Autographen 2016, pp. 114-115.