Blüten der Nacht

Fiori della notte

Artista Paul Klee

1938

Anno di accessione 1988

Pastello su iuta montata su cartone, 43 x 33,5 cm

Firmato in alto a sinistra: «Klee»; scritta sul cartone in basso al centro: «1938 T 13» e sotto: «Blüten der Nacht»

Collezione Fondazione Francesco Federico Cerruti per l’Arte

Deposito a lungo termine Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino

Inv. CC.5.P.KLE.1938.A120

Provenienza: Lenars, Parigi; Lady Nika Hulton, Londra (1955-1968); Kurt Delbanco, Londra-New York; Galerie Beyeler, Basilea (-1986); Galerie Coray, Lugano (1986-); Courtesy Galleria Pieter Coray, Montagnola (Svizzera); Sotheby’s, Londra, Impressionist and Modern Paintings and Sculpture (Part II), 30 novembre 1988 (lot. 193).

Esposizioni: Londra-York-Chicago 1955-1956 (n. 38); Wuppertal-Rotterdam-Monaco di Baviera-Dortmund 1964-1965 (n. 106); Zurigo 1967-1968 (n. 106); Basilea 1973 (pp. 7-12, n. 71, fig.); Parigi 1974 (n. 58); Monaco di Baviera 1975 (n. 44); Saint-Paul-de-Vence 1977 (n. 140, fig.); Tokyo 1980 (s.p., fig.); Madrid-Barcellona 1981 (n. 79); Rivoli-Torino 2017 (pp. 137 ill., 315).

Bibliografia: Monaco di Baviera 1992, pp. 35-41; Catalogue raisonné 1998-2004, vol. VII, n. 7515, fig.; Friedewald 2011, p. 168, fig.

Klee si è ispirato all’idea del Romanticismo secondo cui la notte è il momento del passaggio da questo mondo all’altro, il momento in cui sboccia un misterioso fiore.

Nell’autunno del 1937, nell’isolamento artistico dovuto al ricovero in un centro di cura ad Ascona per l’incipiente sclerodermia, Klee riuscì a trovare nuovi stimoli creativi e spesso lavorò utilizzando i pastelli, un mezzo facile da maneggiare e da trasportare. L’anno successivo utilizzò sempre più spesso i pastelli anche per le opere eseguite in studio e Blüten der Nacht è una di queste.

L’intera superficie della tela è suddivisa in piccole aree da linee dolcemente curve e il risultato è un insieme di forme irregolari grandi e piccole simili ai pezzi di un puzzle, colorate di rosso, azzurro, blu, verde muschio, viola, marrone scuro, verde petrolio e verde chiaro. Nella composizione si avvertono due forze che cercano di bilanciarsi, una che tende verso il basso ed è associata alla gravità e una che va verso l’alto ed è associata alla crescita. Sul bordo superiore della tela, una lunga campitura rossa, arcuata ed estesa orizzontalmente, allude a un tramonto. Questa tocca un’area verde chiaro a forma di lingua, inserita in un quadrangolo rosa con la punta rivolta verso il basso la cui posizione vicino al centro mette in evidenza la spinta verso il basso. Un tubo marrone scuro, dilatato alle estremità, si estende lungo il bordo inferiore destro del quadrilatero rosa. Dalla sua dilatazione inferiore emerge, come una goccia di rugiada mattutina, un doppio cerchio azzurro chiaro, il cui bordo basso tocca un semicerchio dello stesso colore della lingua.

Tutti questi elementi, la lingua, il quadrangolo rosa, il tubo e la gocciolina, sono caratterizzati da un movimento verso il basso. Il tubo marrone scuro, però, è affiancato da due doppi cerchi che lo sollevano verso l’alto: quello di sinistra, verde chiaro con il centro verde oliva, è sorretto da un’area verde scuro a forma di tromba, mentre il doppio cerchio di destra, in verde petrolio con il centro nero, è sorretto da una tromba azzurro chiaro. I doppi cerchi ascendenti potrebbero essere interpretati come fiori astratti che crescono contro la gravità e l’accoppiamento nei fiori di un centro scuro con un bordo chiaro conferisce all’immagine spiccati accenti ritmici. La presenza di forme a goccia (la rugiada mattutina) simboleggia i succhi vitali che stimolano il misterioso sviluppo delle piante.

Nel 1938 Klee creò un’altra opera (Nacht-Blüte) dal titolo simile. L’influenza del Romanticismo tedesco si individua sia nel motivo sia nella composizione di quest’opera. Dalla luna si irradia nello spazio pittorico una notte azzurra, mistica e luminosa, in cui un fiore sboccia pienamente. La finestra a croce sul bordo destro del quadro è la metafora del collegamento tra il mondo esterno reale e quello interiore dell’artista. Da questo parallelo si può dedurre che Klee si sia ispirato all’idea del Romanticismo secondo cui la notte è il momento del passaggio da questo mondo all’altro, il momento in cui sboccia un misterioso fiore. Blüten der Nacht è stato eseguito su una tela di iuta grezza e in alcuni punti i fragili pigmenti del pastello sono già caduti lasciando intravedere la trama del tessuto. Questo processo di decadenza corrisponde al divenire e al trascorrere della vita, un tema di cui Klee si è occupato sempre più spesso nei suoi ultimi anni.

[Marie Kakinuma]

Acquistata da Francesco Federico Cerruti nel 1988, l’opera fu la seconda di Klee a entrare in collezione [N.d.R.].