Jeune fille aux roses (Buste de femme) (Femme aux roses)
Giovane ragazza con rose (Busto di donna) (Donna con rose)
Artista Pierre-Auguste Renoir
1897
Anno di accessione 2014
Olio su tela, 47 x 36,5 cm
Firmato sul recto in alto a destra: «Renoir»
Collezione Fondazione Francesco Federico Cerruti per l’Arte
Deposito a lungo termine Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
Inv. CC.18.P.REN.1897.A436
Provenienza: Ambroise Vollard, Parigi (dal 29 luglio 1897); Julius Elias, Berlino (dal 7 maggio 1926); Julie e Ludwig Elias (prima del 6 giugno 1936); Ambroise Vollard, Parigi (6 giugno 1936); Étienne Bignou, Parigi; collezione privata; Sotheby’s, Londra, Impressionist & Modern Art Evening Sale: Including Impressionist Paintings from the Collection of Ralph C. Wilson, Jr., 23 giugno 2014 (lot. 36, pp. 194-197).
Esposizioni: Zurigo 1917 (n. 185, p. 24); Londra 1936 (n. 37); Parigi 1982 (n. 7, ill.).
Bibliografia: Vollard 1918, vol. I, p. 115, n. 459, ill.; G.-P. Dauberville, M. Dauberville 2010, p. 360, n. 2320, ill.; La Collezione Cerruti 2019, p. 16, ill.

I dolci incarnati dalla colorazione madreperlacea, ravvivati da riflessi argentei, si accompagnano alle pennellate ondeggianti e seriche con cui sono resi fondali e indumenti.
La giovane donna parrebbe recare più di un’assonanza con Fernande-Gabrielle Renard, conosciuta come Gabrielle e cugina di Aline Charigot, moglie di Renoir. Nata nel 1878, Gabrielle fu la modella più amata e rappresentata dall’artista alla fine del secolo.
Pierre-Auguste Renoir è annoverato tra i più grandi ritrattisti della fine del XIX e dell’inizio del XX secolo, celebrato in modo particolare per gli ammalianti ritratti di donna1. Negli anni novanta dell’Ottocento, dopo la stagione impressionista e il periodo cosiddetto aigre o lineare, adottò un tratto morbido e pastoso, caratteristico della maturità, in cui i contorni perdono in asciuttezza e la tecnica acquista pienezza e fluidità. I dolci incarnati dalla colorazione madreperlacea, ravvivati da riflessi argentei, si accompagnano alle pennellate ondeggianti e seriche con cui sono resi fondali e indumenti. I volti distesi e i corpi poderosi delle modelle rivelano gli attributi di una bellezza che si muove a metà strada tra realismo e tipizzazione. L’attento studio dei grandi maestri, condotto sin dalla giovinezza nelle sale del Louvre, va di pari passo con l’interesse per l’arte francese del Settecento. Furono in modo particolare i dipinti di Jean-Honoré Fragonard a mostrare all’artista che la tridimensionalità della forma poteva essere suggerita attraverso fluenti pennellate di colore. Come attesta l’allieva e biografa Jeanne Baudot, dalla fine degli anni novanta il pittore unì all’interesse per l’arte settecentesca la passione per Tiziano e Peter Paul Rubens, artisti che contribuirono, più di altri, alla creazione di un ideale di sensualità femminile opulenta e vitale2.
Tali caratteristiche e influenze sono riscontrabili nel dipinto della Collezione Cerruti, in cui una giovane donna dall’aria placida e trasognata è ritratta in un leggero tre quarti mentre fa calare lievemente lo sguardo. L’impostazione formale del ritratto è enfatizzata dalle sfumature cromatiche dell’incarnato e dall’attenzione riservata alla resa dei lineamenti del volto: la bocca delicata e ben disegnata, gli occhi elegantemente allungati, i capelli raccolti e ripartiti sulla fronte. A contrasto, il fondale verdebruno, la veste cangiante e la mano affusolata che regge il bouquet di rose sono trattati con pennellate allungate e fluide.
La Jeune fille aux roses, la cui identità resta al momento sconosciuta, mostra, in ogni caso, un Renoir interessato maggiormente a rendere un paradigma di bellezza giovanile piuttosto che a catturare i dettagli della figura. Ciononostante, la giovane donna parrebbe recare più di un’assonanza con Fernande-Gabrielle Renard, conosciuta come Gabrielle e cugina di Aline Charigot, moglie di Renoir3. Nata nel 1878, Gabrielle fu la modella più amata e rappresentata dall’artista alla fine del secolo. Ad attestarlo restano le circa 200 tele che la ritraggono, tra le quali la celebre Femme nue couchée (1906) del Musée de l’Orangerie di Parigi. Unitasi alla famiglia Renoir come balia subito dopo la nascita di Jean, secondogenito dell’artista, agli occhi di Renoir Gabrielle divenne presto un esempio di bellezza capace di unire intimità familiare e sensualità.
Jeune fille aux roses non è soltanto una possibile testimonianza del vincolo che si istituiva proprio in quegli anni tra l’artista e la sua futura musa, ma anche traccia del legame che Renoir instaurò con il celebre mercante Ambroise Vollard, che con la sua galleria eponima fu indiscusso promotore dell’arte d’avanguardia a cavallo tra i due secoli. Il rapporto tra i due, che presto si tramutò in sincera amicizia, si protrasse dal 1895 alla morte dell’artista. I documenti degli Archivi Vollard presso il Musée d’Orsay di Parigi4 registrano l’ingresso del dipinto in galleria l’anno stesso della sua realizzazione, il 29 luglio 1897, con il titolo Buste de femme5. Più di vent’anni dopo, il 10 settembre 1917, l’opera, ancora proprietà di Vollard, è concessa in prestito per la mostra «Französische Kunst des XIX u. XX Jaherhunderts» (5 ottobre – 14 novembre), la più ampia rassegna di arte contemporanea francese mai realizzata nella Svizzera tedesca6. Il catalogo, con prefazione del pittore Maurice Denis e un impressionante elenco di 362 opere, la segnala al n. 185 come Femme aux roses. Con ben 60 pezzi tra dipinti e sculture, Renoir è l’artista più rappresentato7.
Negli Archivi Vollard è documentata, inoltre, in data 7 maggio 1926, la cessione del quadro al collezionista tedesco di origini ebraiche Julius Elias. L’opera era spedita a Berlino insieme a un altro Renoir dal titolo Dans la campagne (In campagna), a una Femme se peignant (Donna che si pettina) di Edgar Degas e ai celebri Joueurs de cartes (Giocatori di carte, 1892-1895) di Paul Cézanne, ora al Courtauld Institute of Art di Londra8. Oltre che collezionista, Elias fu scrittore, traduttore, storico della letteratura e dell’arte, promotore dell’Impressionismo e del Post-impressionismo francese in Germania. Dopo la Prima guerra mondiale assunse il controllo del dipartimento d’arte della casa editrice Ullstein, ma morì prematuramente, a pochi mesi dall’acquisto della Jeune fille aux roses, il 2 luglio 19279. A causa delle restrizioni che i nazisti imposero ai residenti ebrei, la moglie Julie e il figlio Ludwig lasciarono la Germania nel 1938 e si stabilirono in Norvegia. Per agevolare il trasferimento e ovviare alle difficoltà economiche, molte opere della collezione degli Elias furono vendute con l’intermediazione di avvocati e mercanti. Dopo l’occupazione tedesca della Norvegia nel 1940, Julie, molto malata, riuscì a evitare l’internamento in un lager e morì nel 1943 all’oscuro della drammatica fine del figlio, deportato l’anno precedente ad Auschwitz.
Il dipinto ora in Collezione Cerruti fu rivenduto dagli Elias prima del loro trasferimento in Norvegia. Gli Archivi Vollard, infatti, ne registrano nuovamente il transito il 6 giugno 1936, quando fu concesso in prestito per la mostra «Corot to Cézanne» alla galleria Alex. Reid & Lefevre di Londra10. Dopo aver lasciato la galleria di Vollard, Jeune fille aux roses passò tra le mani del mercante francese Étienne Bignou, per approdare infine in una collezione privata. Francesco Federico Cerruti la acquistava per 871.000 sterline, ultima tra le sue opere, all’asta Sotheby’s «Impressionist & Modern Art Evening Sale», che si tenne a Londra il 23 giugno 2014. Nel febbraio di quello stesso anno, alla GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino si era chiusa la mostra «Renoir. Dalle collezioni del Musée d’Orsay e dell’Orangerie», nella quale, tra le oltre 60 opere, era presente il ritratto di Gabrielle come Femme nue couchée del 190611. Cerruti, costretto in carrozzina come l’anziano Renoir, non ebbe occasione di visitare l’esposizione, ma ne sfogliò senz’altro con attenzione il catalogo, alimentando così il desiderio di acquisire un dipinto del grande maestro francese.
[Fabio Cafagna]
1 Si veda Ottawa-Chicago-Fort Worth 1997-1998.
2 Baudot 1949, pp. 28-30; si veda inoltre J. House, Il classicismo di Renoir, in Roma 2008, pp. 27-35.
3 In La Collezione Cerruti 2019, p. 16, la donna è erroneamente identificata con l’attrice Gabrielle Colonna-Romano, anch’essa modella di Renoir in più di un’occasione. Nonostante la somiglianza fisica con il ritratto in questione, Colonna-Romano, nata nel 1888, all’epoca del dipinto aveva solamente nove anni.
4 Ringrazio Isabelle Gaëtan e Marie-Josèphe Lesieur, Documentation de la Conservation, Musée d’Orsay, Parigi, per le preziose informazioni che mi hanno fornito. Un ringraziamento per le ricerche relative alla storia di questo dipinto va anche a Cyndie Campbell e Philip Dombowsky, Archives, Documentation and Visual Resources Library and Archives, National Gallery of Canada, Ottawa, e a Susan Chore, The Frick Collection and Frick Art Reference Library Archives, New York.
5 MS421(4,3) f° 79, Registre de caisse consignant les entrées et sorties du 20 juin 1894 à juin 1900, Documentation de la Conservation, Musée d’Orsay, Parigi.
6 MS421(3,6) f° 119, Prêts aux expositions.
7 Zurigo 1917, pp. 23-25.
8 MS421(4,8) f° 56, Journal de caisse consignant recettes et paiements au jour le jour de janvier 1922 à octobre 1929.
9 Sulla biografia di Elias si veda, ad esempio: https://www.nga.gov/collection/artist-info.6999.html
10 MS421(3,5) f° 21, Transport d’oeuvres (documents classés alphabétiquement par lieux de destination).
11 Torino 2013-2014.