Oltre il muro

04 giugno 2012 - 03 dicembre 2012

Il patrimonio del Museo tra progetti, percorsi speciali e ultime acquisizioni

a cura di Beatrice Merz

Il Museo: i muri, pareti e quinte, segni del sogno incompiuto di Vittorio Amedeo II e del suo architetto, sono spesso testimonianze esorcizzate – degradate dal tempo e dalla storia – di altri artisti che nelle sale del Castello lavorarono al tempo della Residenza storica e che ora offrono la sfida agli artisti contemporanei per un confronto con se stessi, con la propria capacità e volontà di attraversare le barriere, fisicamente, concettualmente e politicamente, mettendosi in gioco per superare – profeticamente – la logica della distanza e della separazione. Nell’interpretazione dell’arte i muri nati come separazione si ritrovano ad essere elementi per estreme comunicazioni, luoghi ed epifanie di situazioni dolorose di convivenza, di scontro o di oppressione, di speranza o d’inquietudine. I blocchi e le pareti possono essere mentali, fisici, culturali o economici. Oltre il muro, tramite i propri percorsi che si intersecano dialogando, propone non solo una rilettura della collezione ma anche dello stesso ruolo del Museo nella civiltà contemporanea. Una sorta di gioco ribalterà i ruoli di curatore e visitatore, portando quest’ultimo a cercare la chiave per stabilire un discorso tra le opere e il concetto di limite, confine, luogo e memoria.

Nell’ambito del riallestimento della collezione viene proposto Viaggio intorno alla mia camera progetto speciale di Marzia Migliora. Il progetto dialoga non solo con gli spazi e la storia del museo, ma coinvolge – attraverso una chiamata alla partecipazione attiva – la struttura vivente dei visitatori. Ai cittadini del territorio è richiesto di diventare prestatori di un oggetto personale, ovvero una poltrona del proprio salotto. Circa una decina di sedute, selezionate dall’artista, saranno ospitate temporaneamente al Museo, entrando in relazione con le opere della collezione. Il pubblico potrà – durante il percorso di visita – utilizzarle per una sosta o per la contemplazione, mettendo in atto un processo di scambio tra dimensione pubblica e privata. Il progetto di Marzia Migliora si realizza in collaborazione con il Dipartimento Educazione del Museo.