Ouverture

18 dicembre 1984 - 15 giugno 1985

dal 19 dicembre 1984

a cura di Rudi Fuchs

La prima mostra del Castello di Rivoli è ideata come modello per una collezione, tesa a focalizzare momenti salienti dell’arte contemporanea. Evitando alcun tipo di gerarchia, ma puntando invece sull’idea di un dialogo a più voci, la selezione include solo artisti viventi, molti dei quali invitati dal direttore Rudi Fuchs a ideare nuove opere o a dare ai propri lavori inedito sviluppo in relazione al contesto delle sale barocche. “Ouverture” presenta, tra gli altri, esponenti dell’Arte Concettuale e del Minimalismo come Carl Andre, Donald Judd e Bruce Nauman. Dopo un iniziale sopralluogo, Sol LeWitt realizza con l’inchiostro un grande lavoro a muro, mentre Daniel Buren crea Cabane éclatée n. 3 (Capanna esplosa n. 3), un padiglione capace di aprire vertiginose prospettive sugli ambienti del salotto cinese. Il percorso espositivo include i maggiori esponenti dell’Arte Povera, come Alighiero Boetti, Jannis Kounellis, Mario Merz, Marisa Merz, Michelangelo Pistoletto e Gilberto Zorio. L’opera Verso oltremare di Giovanni Anselmo porta all’interno del Castello la tensione verso un luogo ulteriore e Luciano Fabro ricostruisce Habitat di Aachen, 1983, all’interno del quale inserisce Foglia, 1982, unendo così alla dimensione spaziale quella pittorica. La Land Art di Hamish Fulton e Richard Long anima alcune sale, oltre a lavori di artisti difficilmente ascrivibili a particolari movimenti ma fondamentali nello sviluppo dell’arte contemporanea. Sono infatti incluse opere di Alberto Burri, Gino De Dominicis, Rebecca Horn. Joseph Beuys installa Olivestone, opera realizzata con vasche anticamente impiegate per decantare l’olio d’oliva. Yurupari – Stanza di Rheinsberg di Lothar Baumgarten si riferisce al composito scenario dell’America tropicale, immaginato a Rheinsberg e rievocato a Rivoli. Ampio spazio è dedicato alla pittura, attraverso il lavoro di Anselm Kiefer, Gerhard Richter, gli esponenti della nuova figurazione Georg Baselitz, Jörg Immendorff e gli americani David Salle e Julian Schnabel. Sono presenti i protagonisti della Transavanguardia Sandro Chia, Francesco Clemente e Nicola De Maria che crea una ambientazione per le proprie opere su tela. Ideata appositamente per Rivoli è Vitebsk-Harar, opera di Enzo Cucchi doppiamente dedicata a Arthur Rimbaud e a Kazimir Malevich. L’allestimento di “Ouverture”, inteso come prima ricerca sulle potenzialità del Castello in qualità di spazio espositivo, si sviluppa lungo i primi due piani e include un centinaio di opere e installazioni di altrettanti artisti. La selezione manifesta una visione internazionale che anticipa la successiva attività espositiva, ponendo le basi del primo nucleo della collezione permanente destinata a essere ospitata presso il Museo. [MB]