Modus vivendi. Ulay & Marina Abramovic 1980-1985

18 aprile 1986 - 08 giugno 1986

18 aprile – 8 giugno 1986

a cura di Rudi Fuchs

Dalla collaborazione, iniziata nel 1976, fra Marina Abramovic (Belgrado, Serbia, 1946) e l’artista tedesco Ulay (Solingen, Germania, 1943) nascono, tra il 1980 e il 1985, una serie di lavori in cui arte e vita, estetica ed etica, non possono essere separati, ma sono parte di un progetto unitario.
Le loro performance indagano le reazioni del corpo e della mente nell’affrontare situazioni estreme. La mostra, organizzata dal Van Abbemuseum di Eindhoven nel 1985, e successivamente ospitata al Castello, presenta per la prima volta un’ampia selezione delle opere prodotte dai due
artisti, dall’inizio della loro collaborazione. Parte di questa selezione è la documentazione fotografica dei viaggi compiuti in Australia, America e Asia dove, attraverso il coinvolgimento
delle popolazioni native del luogo, sono state realizzate alcune performance, tra cui Conjunction (Congiunzione), 1983, e Positive Zero (Zero positivo), 1983, incentrate sul tema della relazione fra i rituali di altre culture e il mondo occidentale. A partire dal 1984 gli artisti realizzano la serie di polaroid Modus Vivendi, 1984-85, nelle quali interpretano alcuni archetipi del mondo femminile e maschile.
Una delle performance più importanti realizzate da Abramovic e Ulay è Nightsea Crossing (Incrocio notturno di mare) 1982, in cui gli artisti, immobili uno di fronte all’altro per sette ore consecutive, mettono in atto una lotta psicologica dove aggressione e competizione arrivano al punto in cui possono essere solo immaginate passivamente. Il rapporto simbiotico e il superamento della propria soggettività, in una condizione di equilibrio/squilibrio tra due forze opposte, sono alla base di molte delle performance dei due artisti.

D.G