Bill Viola
Il calmo mistero di un mondo fluttuante, rischiarato soltanto da un fascio di luce, è improvvisamente scosso dalla presenza di un corpo femminile, ormai liberato da ogni traccia di pesantezza terrena. Come attratto da una dimensione ulteriore, il corpo ascende, lasciando dietro di sé una scia luminosa, simile all’apparizione di una nuova costellazione. Trasmessa da un monitor al plasma di ampie proporzioni, Isolde’s Ascension (The Shape of Light in the Space after Death) (L’ascensione di Isotta – La forma della luce nello spazio dopo la morte), 2005, nasce nell’ambito di Love/Death: the Tristan Project (Amore/morte: il progetto di Tristano), un ciclo creato da Bill Viola in relazione all’opera di Richard Wagner Tristano e Isotta. Se già Wagner, ispirandosi alla filosofia di Schopenhauer, aveva riscritto l’articolata leggenda di origine medioevale concentrandosi sulla relazione tra l’amore e la morte e sublimandola nel Liebestod, la morte d’amore, nella sua interpretazione Viola esalta ulteriormente la ricerca di una dimensione che trascende la vita terrena. La video installazione presenta pertanto il percorso di Isotta, la sua ricerca di unione con l’amato attraverso la morte. Nell’immagine ottenuta da Viola sono rintracciabili tracce dell’iconografia de L’Assunzione della Vergine, il dipinto di Tiziano conservato a Santa Maria Gloriosa dei Frari a Venezia che impressionò Wagner ai tempi della composizione della sua opera. In accordo con Viola, la video installazione è permanentemente allestita nella cappella del Castello, appunto nella posizione tradizionalmente riservata alla pala da altare.
La riflessione sulla condizione umana e la ricerca di una dimensione spirituale contraddistinguono l’intera opera di Bill Viola. Dai suoi esordi negli anni Settanta, l’artista si distingue per la capacità di modulare le possibilità della tecnologia per realizzare video che indagano particolari stati psichici ed emotivi. In opere successive, sviluppate come installazioni a molteplici canali concepite per stimolare più sensi, l’artista si concentra su immagini archetipe, inclusi i processi di nascita, crescita e morte. Cresciuto in ambiente cattolico, l’artista ha seguito un personale percorso che lo ha portato ad avvicinarsi al misticismo orientale, per tornare poi, nelle opere prodotte dalla metà degli anni Novanta, a esplorare l’iconografia cristiana, con particolare attenzione a quella medievale, rinascimentale e manierista. Il progressivo grado di complessità delle installazioni di Viola implica anche la presenza di attori appositamente scritturati e un’ampia troupe che l’artista dirige su veri e propri set cinematografici, appositamente costruiti in studio. Le immagini registrate, impiegando talvolta anche pellicola a 35 mm, vengono successivamente elaborate secondo le più avanzate tecnologie digitali. Musica, effetti sonori ed elaborazioni al computer sono parte integrante delle installazioni.
[M.B.]
Secondo Bill Viola l’arte è parte di un processo di trasformazione, offrendo la possibilità di sviluppare una più profonda comprensione dell’esistenza attraverso un cammino estremamente personale. Le opere di Viola tracciano nuovi ambiti nella storia del video e il percorso dell’artista è paradigmatico per una comprensione dello sviluppo di tale forma espressiva. Già da adolescente Viola compie i suoi primi esperimenti con tecniche di registrazione sonora e visiva e successivamente studia presso la Syracuse University, New York. Qui si iscrive a un programma pilota, dedicato alle nuove tecnologie elettroniche. Terminati gli studi, lavora come tecnico video all’Everson Museum, presso la stessa università, collaborando all’allestimento delle prime mostre interamente dedicate al video e ai suoi pionieri.
Le opere degli esordi, nella prima metà degli anni Settanta, partecipano allo spirito di definizione delle possibilità del mezzo elettronico. Particolari proprietà visive o acustiche sono il soggetto dei primi nastri, realizzati registrando e osservando il mondo reale e successivamente sottoponendo le immagini a elaborazioni e montaggi. Immediatamente presente è l’attenzione nei confronti degli stati psichici e emotivi che caratterizzano l’esperienza umana. L’artista appare spesso in questi video. Soggetto potenzialmente anonimo, la sua presenza non implica però nessun tipo di concessione all’autobiografia.
La profonda attenzione nei confronti dei contenuti espressi attraverso le proprie opere corre parallela, nel corso della carriera dell’artista, alla costante capacità di utilizzare le più sofisticate tecniche disponibili, spesso immaginandone nuove applicazioni. Costanti viaggi fanno parte integrante del suo progetto di ricerca. La loro varietà corrisponde all’ininterrotto percorso di ricerca spirituale di Viola.
Dagli anni Ottanta, l’artista sviluppa le proprie opere nella forma di video installazioni a molteplici canali concepite per avvolgere gli osservatori con immagini e suoni la cui non-linearità rappresenta le molteplici possibilità della psiche e dell’animo umano. Immagini archetipe, processi di nascita, crescita, morte sono alcuni dei temi ricorrenti. Punto di partenza sono le personali esperienze dell’artista, trasformate però in situazioni di valore universale.
Cresciuto in ambiente cristiano, l’artista ha seguito un personale percorso che lo ha portato ad avvicinarsi al misticismo orientale, per tornare poi nelle opere prodotte dalla metà degli anni Novanta ad esplorare l’iconografia cristiana, con particolare attenzione a quella medievale, rinascimentale e manierista. Il progressivo grado di complessità delle installazioni di Viola implica anche la presenza di attori appositamente scritturati, e un’ampia troupe che l’artista dirige su set di proporzioni cinematografiche, appositamente costruiti in studio. Le immagini registrate, impiegando talvolta anche film 35 millimetri, vengono successivamente elaborate secondo le più avanzate tecnologie digitali. Musica, effetti sonori ed elaborazioni al computer sono parte integrante delle installazioni. Ultimamente, esse includono, oltre a immagini proiettate a larga scala, schermi al plasma oppure LCD, i quali evocano la stretta relazione con la storia della pittura religiosa, dalle pale d’altare alla dimensione intima delle pitture votive. [M.B.]
Elenco opere
Red Tape – Collected Works (Nastro rosso – Opere raccolte), 1975
video, colore, sonoro, 30’
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
La prima collezione presentata dall’artista anticipa molti dei temi approfonditi nella produzione successiva. Anche se indipendenti, i cinque video contenuti in essa compongono un insieme tematico.
Playing Soul Music to my Freckles (Suonando musica soul alle mie lentiggini), 1975
video, colore, sonoro, 2’46’’
Le lentiggini sulla pelle dell’artista sono il pubblico al quale è dedicata la musica di Aretha Franklin emessa da un altoparlante posato sulla sua schiena.
A Non-Dairy Creamer (Una panna vegetale), 1975
video, colore, sonoro, 5’19’’
Il rito semplice e quotidiano del caffè viene amplificato attraverso un’immagine a telecamera fissa e un sonoro che si concentra su ogni minimo rumore collegato alla presenza e all’attività umana. L’assunzione della bevanda coincide con la sparizione dell’immagine della persona in essa riflessa.
The Semi-Circular Canals (I canali semicircolari), 1975
video, colore, sonoro, 8’51’’
Circondato da un ambiente rurale e dai suoi suoni, il corpo dell’artista, inquadrato a mezzo busto, è il perno attorno al quale gira il piccolo microcosmo ripreso dalla telecamera. Il titolo si riferisce alla porzione dell’orecchio che controlla l’equilibrio.
A Million Other Things (2) (Un milione di altre cose – 2), 1975
video, colore, sonoro, 4’35’’
La registrazione in presa diretta di suoni diversi e di differenti situazioni di luce scandisce l’inquadratura altrimenti fissa di un uomo vicino a un capanno affacciato su un lago. Registrato nel corso di otto ore, il video si conclude con l’inquadratura della sagoma di un uomo con una luce elettrica, unica immagine visibile.
Return (Ritorno), 1975
video, colore, sonoro, 7’15’’
L’artista regge una campana sulla quale batte a intermittenza. Anche se si avvicina alla telecamera, ogni volta che suona la campana il corpo dell’uomo è riportato al punto di partenza, come incapace di raggiungere lo scopo che si era fissato.
Four Songs (Quattro canti), 1976
video, colore, suono, 33’
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
Viola chiama “canti” i quattro video qui raccolti, per sottolineare la stretta relazione che lo lega ai principi della composizione musicale.
Junkyard Levitation (Levitazione del rottamaio), 1976
video, colore, sonoro, 3’11’’
In una discarica di rifiuti metallici ai limiti di una ferrovia, un uomo compie un esercizio di levitazione.
Songs of Innocence (Canzoni dell’innocenza), 1976
video, colore, sonoro, 9’34’’
In un giornata di sole, un coro di bambini interpreta una canzone e una volta terminata la propria performance lascia il campo definito dalla macchina da presa. La telecamera resta fissa a registrare l’avvicendarsi delle ore, dal tramonto fino all’oscurità della notte, descrivendo l’inarrestabile scorrere del tempo, la persistenza della memoria e l’inevitabilità della morte.
The Space Between the Teeth (Lo spazio tra i denti), 1976
video, colore, sonoro, 9’10’’
Seduto alla fine di un lungo corridoio, un uomo emette un grido liberatorio a intervalli regolari. Il movimento della telecamera descrive la stretta relazione fisica ed emotiva tra lo spazio architettonico e il suono che periodicamente lo invade. Il video è stato realizzato con le più avanzate tecniche di editing disponibili al momento della produzione.
Truth Through Mass Individuation (Verità attraverso l’individuazione di massa), 1976
video, colore, sonoro, 10’13’’
Un uomo compie diverse azioni: getta un oggetto metallico in mezzo a uno stormo di piccioni, spara in aria tra le vie di New York, si avvicina a uno stadio colmo di gente, per poi sparire tra la folla. Il titolo si riferisce agli scritti di Carl Jung sull’individuo e la massa.
Migration (Migrazione), 1976
video, colore, sonoro, 7’
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
Un suono di gong scandisce la struttura del video, incentrato sull’analisi di un’immagine, il cui dettaglio si dispiega attraverso un avvicinamento graduale. L’opera culmina nel primo piano di una goccia d’acqua, microcosmo capace di riflettere e apparentemente racchiudere al proprio interno l’unicità dell’individuo che la osserva.
Memory Surfaces and Mental Prayers (Superfici della memoria e preghiere mentali), 1977
video, colore, suono, 29’
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
I tre video concernono la natura della realtà intesa come insieme di elementi simultanei che accadono in spazi diversi.
The Wheel of Becoming (La ruota del divenire), 1977
video, colore, sonoro, 7’40’’
L’immagine ha la forma di un mandala quadripartito. Al suo interno esso ospita immagini di altrettanti individui, sottolineando la concomitanza nel tempo e nello spazio di eventi e azioni.
The Morning After the Night of Power (Il mattino dopo la notte del potere), 1977
video, colore, sonoro, 10’44’’
L’inquadratura è fissa su un vaso posato su un tavolo. La vita domestica scorre attorno all’oggetto. Il titolo si riferisce a un brano del Corano, la notte durante la quale i discepoli ricevono l’ispirazione da angeli scesi dal cielo.
Sweet Light (Luce dolce), 1977
colore, sonoro, 9’08’’
Una falena si avvicina alla luce, al punto di venirne annientata. La sua vicenda diventa metafora dell’esperienza umana.
Palm Trees on the Moon (Palme sulla luna), 1977
video, colore, sonoro, 26’
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
Ambientato nelle Isole Salomone, il video registra un festival di danza e musica tradizionale a Gudalcanal, isola che fu teatro di scontri crudeli durante la seconda guerra mondiale. Il video è costruito in accordo con l’esperienza fatta sul luogo dall’artista, scandita da una costante giustapposizione di cultura indigena e influssi occidentali. Negli stessi giorni l’Unesco aveva organizzato un workshop sull’impiego della tecnologia video, nell’intento di offrire alle popolazioni locali un mezzo per registrare e possibilmente preservare la propria cultura.
The Reflecting Pool – Collected Works (Lo specchio d’acqua – Opere raccolte), 1977-1980
video, colore, suono, 62’
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
La collezione comprende cinque opere autonome che, raccolte, raccontano le tappe dell’esistenza dalla vita alla morte. Girati con tecniche diverse, i video sono caratterizzati da immagini di transizione, soffermandosi sul passaggio dal giorno alla notte, dal movimento alla immobilità, dal transiente all’eterno.
The Reflecting Pool (Lo specchio d’acqua), 1977-1979
video, colore, sonoro, 7’
Uno specchio d’acqua in mezzo a un bosco riflette lo scorrere del tempo.
Moonblood (Sangue di luna), 1977-1979
video, colore, sonoro, 12’48’’
Una donna, l’alternanza di giorno e notte, luce e ombra, movimenti d’acqua, rumori cittadini e poi la natura e la calma del deserto: immagini e suoni scorrono con intenzionale lentezza, isolando sensazioni ed emozioni altrimenti non definibili.
Silent Life (Vita silenziosa), 1979
video, colore, sonoro, 13’14’’
Girato con stile documentario, il video è ambientato nel reparto di maternità di un ospedale e riprende neonati, soffermandosi sulle loro espressioni, prime emozioni e specifico linguaggio fatto di suoni, pianti e gemiti.
Ancient of Days (L’eterno), 1979-1980
video, colore, sonoro, 12’21’’
Seguendo un procedimento affine alla composizione musicale, Viola intreccia il tempo naturale e quello soggettivo e i loro diversi ritmi. I cambiamenti della natura sono riassunti nell’immagine finale di una natura morta dipinta su una tela appesa a parete.
Vegetable Memory (Memoria vegetale), 1978-1980
video, colore, sonoro, 15’13’’
Strutturato secondo una visione ciclica e intenzionalmente ripetitiva, il video si sofferma sul fenomeno del tempo, sulla morte e la dissoluzione materiale.
Chott el-Djerid (A Portrait in Light and Heat) (Chott el-Djerid – Un ritratto nella luce e nel calore), 1979
video, colore, sonoro, 28’
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
Immagini del deserto, riprese nei momenti di massimo calore, si alternano a riprese invernali registrate nell’Illinois e nel Saskatchewan. Grazie a teleobiettivi speciali, l’artista cattura i miraggi causati dal calore del sole e la perdita di visibilità dovuta a tempeste di neve, registrando immagini al limite della percezione. Il titolo si riferisce a un lago salato disseccato, posto sul versante tunisino del deserto del Sahara.
Sodium Vapor (Including Constellation and Oracle) (Vapore di sodio – Include Costellazione e Oracolo), 1979, pubblicato nel 1986
video, colore, sonoro, 14’41’’
Il titolo si riferisce al tipo di illuminazione urbana impiegata a New York. Ambientato nel cuore della notte, il video riprende la vita cittadina e il ritmo rallentato che caratterizza le ore notturne, catturando luci, ombre e particolari effetti causati dall’illuminazione.
Hatsu Yume (First Dream) (Hatsu Yume – Primo sogno), 1981
video, colore, suono stereo, 56’
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
Riflettendo sulla luce, la sua relazione con l’acqua e gli opposti rappresentati da oscurità e notte, l’artista ambienta il video nel paesaggio del Giappone contemporaneo. L’osservazione del luogo, descritta attraverso il ciclo di un giorno solare, diventa metafora simbolica della vita e della morte.
Anthem (Inno), 1983
video, colore, sonoro, 11’30’’
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
Il grido emesso da una bambina, ferma dentro alla stazione di Los Angeles, viene modificato in modo da produrre una sequenza di sette note che ricorda un canto religioso, ripetuta nel corso del video. La sequenza scandisce l’alternanza di immagini che riprendono porzioni di vita quotidiana, la realtà dell’industria pesante, operazioni chirurgiche, l’ossessione nei confronti del corpo.
Reasons for Knocking at an Empty House (Ragioni per bussare a una casa vuota), 1983
video, bianco e nero, sonoro, 19’11”
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
La videocamera, in posizione fissa, registra lo scorrere del tempo e i comportamenti dell’artista chiuso per tre giorni consecutivi in un appartamento.
Reverse Television – Portraits of Viewers (Compilation Tape) (Televisione al contrario – Ritratti di spettatori – Raccolta), 1984
video, colore, sonoro, 15’
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
Attraverso una serie di ritratti di persone di età differente, riprese nelle loro case mentre sono sedute a fissare la cinepresa, l’artista crea un progetto destinato al circuito televisivo, che sovverte la tradizionale relazione tra la televisione e il suo pubblico altrimenti invisibile. Le immagini, concepite come inserti a sorpresa all’interno del palinsesto televisivo, furono trasmesse per la prima volta dall’emittente televisiva WGBH-TV a Boston, dal 14 al 28 Novembre 1983. Il video del 1984 documenta il progetto attraverso una raccolta di tutti i ritratti ridotti a quindici secondi.
I Do Not Know What It Is I Am Like (A che cosa somiglio non lo so), 1986
video, colore, sonoro, 89’
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
Viaggio alla ricerca delle intime connessioni tra la coscienza umana e quella animale, il video si snoda attraverso una progressione di immagini che dal mondo naturale, dagli stadi iniziali di vita non differenziata, arriva agli stati logici e spirituali. L’opera è strutturata in cinque parti: Il Corpo Scuro, The Language of the Birds (Il linguaggio degli uccelli), The Night of Sense (La notte del senso), Stunned by Drum (Stordito dal tamburo), The Living Flame (La fiamma vivente). Il titolo è tratto dal Rigveda, testo sanscrito che attraverso le tappe della nascita, coscienza, esistenza primordiale, intuizione, conoscenza e poi pensiero razionale e fede, arriva a una realtà trascendente, oltre le leggi della fisica.
Angel’s Gate (La porta dell’angelo), 1989
video, colore, sonoro, 4’50”
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
Brevi sequenze di immagini descrivono la disgregazione, l’impermanenza, lo scorrere del tempo e l’intenso irrompere della vita documentato attraverso la nascita di un bambino. L’immagine finale consiste in un metaforico passaggio attraverso un cancello e l’ingresso in un mondo di pura luce.
The Passing (Il passaggio), 1991
video, bianco e nero, sonoro, 54’13”
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
Memoria e realtà, infanzia e vecchiaia, nascita e morte si confondono nelle immagini che scorrono come multiple esperienze dello spirito e della mente. Il punto di vista personale e la vita familiare dell’artista raccontano esperienze dal valore universale.
Déserts (Deserti), 1994
video, colore, sonoro, 26’
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
L’opera nasce in accompagnamento a un concerto di Edgar Varèse, eseguito dal gruppo tedesco Ensemble Modern. Il video presenta paesaggi naturali, dai fondali marini ai deserti, includendo scorci urbani. L’unica presenza umana è quella di un uomo solo all’interno di un rarefatto ambiente domestico. La luce, artificiale, naturale, riflessa o emanata dal fuoco è un elemento ricorrente che acuisce le sonorità musicali. La scelta di immagini sviluppa alcune notazioni lasciate dal compositore.