Carsten Höller
Dopo gli studi in scienze agronomiche e un dottorato sul comportamento degli insetti, Höller rivolge la sua attenzione ad ambiti diversi, lavorando come artista. Il suo lavoro è influenzato dagli studi e dagli interessi scientifici, e nei primi anni si focalizza soprattutto sulle forme che
assumono le forze evolutive naturali nei loro rapporti con l’emotività umana. Le conoscenze acquisite come biologo entrano in relazione con le teorie riguardanti l’evoluzione, spingendolo a occuparsi di quelle tipologie di sentimenti, come l’amore, l’affettività e la gioia, quali strategie essenziali per una buona riproduzione del patrimonio genetico umano, studiando allo stesso tempo gli esseri umani come semplici creature animali fra altri animali.
Sviluppando installazioni e sculture interattive, Höller si interessa quindi a creare strutture in grado di indurre il pubblico, in maniera spesso anche giocosa, a stati di eccitazione, alterazione, dubbio e confusione. Utilizzando così il pubblico come soggetto di esperimenti percettivi e psicologici, sviluppa una ricerca basata sull’esplorazione e lo studio di specifici problemi legati al rapporto tra l’individuo e diverse condizioni psicologiche ed emotive.
Con il tempo si è progressivamente interessato a questioni riguardanti le funzioni percettive, utilizzando l’arte come mezzo di lavoro per esperimenti sia a livello simbolico sia reale: sono così seguiti progetti, azioni, film, video e complesse installazioni ambientali (alcune in collaborazione con Rosemarie Trockel nel 1997 e nel 1999), capaci di includere piante, animali e persone e destinate a facilitare diverse forme di interattività che coinvolgono l’insieme dei nostri sensi. La sua produzione di audiovisivi ha preso forme variegate a seconda dei contesti espositivi e delle collaborazioni con altri artisti. [F.B.]
Elenco opere
Jenny, 1992 video, colore, sonoro, 13′ Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
Strutturato come una serie di quadri indipendenti, questo video dalla narrazione quasi vignettistica, si lega all’esplorazione di alcuni dei primi temi sempre presenti nella ricerca dell’artista tedesco: l’idea di sicurezza, la curiosità infantile, il piacere e la gioia come stati fisici, il gioco, il rapporto dinamico fra dubbio e certezza. La preparazione di trappole, realizzate su una spiaggia, e il metodico processo di avvelenamento di caramelle per bambini, mostrano l’attitudine di Höller a scavare e sovvertire quelle categorie culturali ed etiche date per certe nella nostra società.