Dennis Oppenheim
In totale coerenza con il proprio sviluppo creativo, nel corso della sua carriera Dennis Oppenheim ha attraversato e spesso definito gli ambiti di alcuni tra i più importanti movimenti artistici degli ultimi trent’anni.
Inizialmente l’artista si volge al territorio urbano e al paesaggio. Attratto dall’inedita spazialità offerta dall’ambiente naturale e dall’ideale condizione effimera delle azioni in esso attuate, Oppenheim è tra i pionieri della Land Art. Appartiene a questo periodo Time Line (Linea del tempo), 1968, un’azione sviluppata nel Maine, dove il fiume St. John segna il confine politico tra Stati Uniti e Canada e coincide con la linea che indica il cambiamento internazionale di data. Tracciando un solco nel fiume gelato, l’artista opera una sorta di trascrizione fisica di dati altrimenti astratti. La documentazione fotografica, una mappa del luogo e un breve testo documentano l’azione compiuta.
La forza della relazione sviluppata dall’artista con l’ambiente naturale lo porta presto a interessarsi al proprio corpo come campo di resistenza ed energia, diventando quindi uno dei pionieri della Body Art. Oltre alla fotografia, film e video vengono usati per documentare in tempo reale la nascita e lo sviluppo di eventi semplici, mantenendo spesso la cinepresa in posizione fissa, lasciando che registri l’azione in tempo reale. Rocked Hand (Mano pietrificata), 1970, è una sequenza di tre immagini tratta dal film in super 8 che documenta l’azione di una mano che lentamente copre l’altra con pietre, rendendola pesante e mimetizzandola con il terreno circostante. Con questa azione, l’artista divide idealmente il suo corpo in due parti distinte, l’una attiva e l’altra passiva. Intorno alla metà degli anni Settanta, al posto del proprio corpo l’artista inizia a usare marionette.
Nelle sue opere più recenti, Oppenheim elabora installazioni di crescente complessità, includendo componenti meccanici e talvolta ricorrendo a tecniche quasi teatrali.
In Between Drinks (Tra le bevande), 1991, un fitto tappeto di coriandoli unisce visivamente tre grandi bicchieri coricati a terra e, a parete, Double Headed Woman with Floating Hearts (Donna a due teste con cuori galleggianti), 1991. Questa parte dell’installazione si compone di una lunga mensola sulla quale poggiano alcune bottiglie deformate, come se fossero viste attraverso gli occhi annebbiati di chi ne ha bevuto il contenuto. Silhouette di figure femminili in polistirolo emergono da ciascuna bottiglia che all’interno reca un piccolo cuore galleggiante. Come un’allucinazione, ripetitiva e frammentata, l’insieme dell’opera rimanda a una specifica condizione mentale, bloccata dietro all’apparente giocosità teatrale in toni tragici.
Un senso di angosciosa attesa emana da Gathering (Riunione), 1993, un’installazione che riunisce una fila di personaggi accovacciati a terra e sovrastati da un cucchiaino ingigantito e colmo di polvere bianca. Senza indulgere in dettagli descrittivi, l’opera è una chiaro riferimento all’indistinto potere distruttivo delle droghe. Lo humor nero dell’artista raffigura i personaggi come una serie di candele in cera identiche, corredate di stoppino e destinate a bruciare una dopo l’altra.
[M.B.]
Conclusi gli studi alla Stanford University, a Palo Alto in California, e dopo una visita a New York nel 1966, Dennis Oppenheim decide di abbandonare la realizzazione di oggetti artistici. Si trasferisce a New York e fino al 1969 si dedica alla realizzazione di progetti su vasta scala incentrati su interventi in spazi naturali, quali la modificazione di parti di paesaggio o il trasferimento di materiali associati a un luogo su uno spazio radicalmente differente, come i lavori su terreni sulle due sponde innevate del fiume St. John, o i cerchi concentrici alla frontiera tra il Canada e gli Stati Uniti.
In pochi anni produce un vasto corpus di azioni all’aperto, lavori-chiave della prima stagione della Land Art e, quasi nello stesso tempo, sviluppa una serie di performance dall’intenso coinvolgimento fisico, guadagnando l’attenzione critica.
Una precisa consapevolezza delle possibilità del suo corpo, che sviluppa durante la realizzazione dei molti progetti di Land Art, lo spinge a interessarsi a esso come a un campo malleabile di resistenza e di energia trasformabili. Fra i primi artisti ad adoperare il film e il video come mezzo non solo per documentare, ma anche per ricercare e saggiare le proprie possibilità fisiche e psicologiche, in una vasta serie di esperienze prodotte primariamente fra il 1970 e il 1974, Oppenheim adopera il proprio corpo come un luogo in grado di sfidare limiti e previsioni. Attraverso gesti di trasformazione e di manipolazione di materiali con il proprio corpo, arriva ad azioni performative dall’intensa componente ritualistica. Utilizzando spesso elementi naturali tratti dall’ambiente, come piante o pietre, sviluppa forme fisiche di relazione tra le sue forze e tali oggetti o direttamente sull’ambiente naturale. Nei suoi film e video le azioni si sviluppano in tempo reale; in qualche caso più raro l’artista interviene anche in post-produzione. [F.B.]
Elenco opere
Program One: Aspen Projects (Programma uno: Progetti ad Aspen), 1970 video, bianco e nero, colore, muto, 30’15”
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
Material Interchange (Scambio materiale), 1970 riversato da film 16mm, bianco e nero, muto, 2’44”
Ripresa ravvicinata di sfregamento di un’unghia su una superficie di legno.
Identity Transfer (Trasferimento di identità), 1970 riversato da film 8mm, bianco e nero, muto, 1′
Pressione fra pollice, indice e relative unghie, che lasciano a turno un segno sulla pelle.
Rocked Hand (Mano pietrificata), 1970 riversato da film 8mm, colore, muto, 3’34”
Una mano viene lentamente ricoperta di pietre dall’altra.
Compression – Fern (Hand) (Compressione – Felce – Mano), 1970 riversato da film 16mm, colore, muto, 5’46” Una pianta di felce viene lentamente compressa dentro la mano che la sostiene.
Pressure Piece #1 (Opera pressione n. 1), 1970 riversato da film 8mm, colore, muto, 1’40” Le dita di una mano producono una pressione e un’impronta su uno specchio umido.
Glassed Hand (Mano di vetro), 1970 riversato da film 16mm, colore, muto, 2’56”
Una mano viene lentamente ricoperta di piccole schegge di vetro.
Compression – Poison Oak (Compressione – Quercia), 1970 riversato da film 16mm, colore, muto, 2’46”
Analogamente alla felce, un fiore di quercia rossa viene lentamente compresso dentro la mano che lo sostiene.
Compression – Fern (Face) (Compressione – Felce – Volto), 1970 riversato da film 16mm, colore, muto, 5’22” Nascosto dietro la stessa pianta di felce che sostiene, l’artista comprime progressivamente tutta la pianta dentro alle mani.
Leafed Hand (Mano foglia), 1970 riversato da film 16mm, colore, muto, 3’44” Una mano viene progressivamente e interamente ricoperta da foglie secche.
Program Two (Programma due), 1970 riversato da film super-8, 8mm e 16mm, bianco e nero, colore, muto, 15’08”
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
Extended Armour (Armatura estesa), 1970
riversato da film super-8, bianco e nero, muto, 2’08” In un’inquadratura fissa, l’artista si strappa alcuni capelli, ne fa una palla e la impiega per contrastare i movimenti di una tarantola all’interno di uno stretto contenitore di legno.
Gingerbread Man (Uomo al pan di zenzero), 1970 riversato da film 8mm, bianco e nero, muto, 1’42” L’artista spalma della melassa sui propri denti e poi addenta e mangia un biscotto di zenzero a forma di omino.
Nail Sharpening (Affilando le unghie), 1970 riversato da film 16mm, bianco e nero, muto, 2’57”
Immagine ravvicinata dell’unghia di un piede affilata da una pietra.
Toward Becoming a Devil (Diventare un diavolo), 1970 riversato da film 16mm, bianco e nero, muto, 2’20” Metodicamente l’artista si liscia i capelli e li applica sulla fronte, nascondendo il volto.
Rocked Stomach (Stomaco pietrificato), 1970 riversato da film 16mm, colore, muto, 2’48” Pietre posate sull’addome vengono fatte muovere attraverso tensioni muscolari dello stesso.
Fusion: Tooth and Nail (Fusione: denti e unghie), 1970 riversato da film super-8, colore, muto, 2’58” Oppenheim accosta le unghie di una mano ai propri denti, dipingendoli con smalto rosso.
Program Three (Programma tre), 1972-1974 riversato da film 16mm, bianco e nero, colore, sonoro, 24’30” Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
Brush (Spazzolino), 1973 riversato da film 16mm, colore, sonoro, 4’56” Ripresa in primissimo piano di uno spazzolino posto sopra i microsolchi di un disco in vinile che gira. Il sonoro è dato da una musica soul.
I’m Failing (Fallisco), 1972-1973 riversato da film 16mm, colore, sonoro, 1’48” Serie di riprese ravvicinate di bolle d’aria emesse dalla bocca dell’artista, sdraiato sott’acqua. La visione risulta offuscata dalle stesse bolle prodotte.
My Father’s Socks (Le calze di mio padre), 1972 riversato da film 16mm, bianco e nero, sonoro, 5’50” Ritratto in primo piano ravvicinato delle gambe dell’artista che, seduto, indossa metodicamente, uno dopo l’altro e sovrapponendoli, una serie di calzini.
Mittens (Manopole), 1974 riversato da film 16mm, bianco e nero, sonoro, 4’21”
Una bambina è impegnata in una giocosa prova di forza con i propri guanti, come se essi causassero il movimento continuo delle sue braccia.
Disappear (Scomparire), 1972 riversato da film 16mm, bianco e nero, sonoro, 5’57” Ripresa continua di una mano destra che si agita freneticamente, arrivando al limite delle possibilità di registrazione.
Program Four (Programma quattro), 1971-1972 video, bianco e nero, muto, 44’50”
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
Vibration #1 (Vibrazione n. 1), 1971 video, bianco e nero, muto, 13’30” Lunga ripresa dall’alto di una membrana che viene fatta vibrare dall’azione percussiva di due mani, così da spostare progressivamente della polvere.
Vibration #2 (Vibrazione n. 2), 1972 video, bianco e nero, muto, 11’24”
L’artista mima con l’ombra della sua mano il gesto di distruggere un mucchio di sabbia, che in realtà viene appiattito da concomitanti vibrazioni.
2 Stage Transfer Drawing (Advancing to a Future State) (Disegno-transfer in due stadi – Avanzando verso uno stato futuro), 1971 video, bianco e nero, muto, 7’42” Erik, il figlio dell’artista, traccia un disegno sul dorso del padre mentre questi cerca di duplicare il disegno su un muro.
2 Stage Transfer Drawing (Retreating to a Past State) (Disegno-transfer in due stadi – Ritornando a uno stato passato), 1971 video, bianco e nero, muto, 12’04”
Rispetto all’esercizio precedente i ruoli sono invertiti e l’artista disegna sul dorso del figlio mentre questi cerca di riprodurre lo stesso su un foglio.
Program Five (Programma cinque), 1970-1971 video e riversato da film 8mm, bianco e nero, colore, muto, 37’45”
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
Air Pressure (Hand) (Pressione d’aria – Mano), 1971 video, colore, muto, 5’25” Due riprese ravvicinate mostrano i risultati di una forte pressione d’aria prima sul dorso e poi sul palmo di una mano.
Lead Sink for Sebastian (Catino in piombo per Sebastian), 1970 video, colore, muto, 4’42” Il video riprende una performance eseguita a San Francisco, il cui protagonista è un uomo con una gamba amputata. L’arto mancante è sostituito con una protesi in piombo, la quale, per effetto del calore di una torcia, gradualmente si dissolve.
Nail Sharpening (Affilando le unghie), 1970
video, colore, muto, 6’02” Nuova versione a colori dell’insolito gesto scultoreo.
Gingerbread Man (Uomo di pan di zenzero), 1970-1971 riversato da film super-8, video bianco e nero, muto, 8’45”
L’artista mastica e ingerisce un biscotto di zenzero a forma di omino.
Fusion: Tooth and Nail (Fusione: denti e unghie), 1970 riversato da film super-8, video colore, muto, 12’03”
Come nella versione precedente, Oppenheim accosta le unghie di una mano ai propri denti, questa volta dipingendoli con smalti di diverso colore: argento, rosso, blu e poi giallo.
Program Six (Programma sei), 1971-1972 video e riversato da film super-8, bianco e nero, colore, muto, 27’18” Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
Forming Sounds (Formando dei suoni), 1971 video, bianco e nero e colore, muto, 7’14”
In primo piano, un volto viene manipolato da due mani che ne alterano l’emissione vocale.
2 Stage Transfer Drawing (Advancing to Future State) (Disegno-transfer in due stadi – Avanzando verso uno stato futuro), 1971 riversato da film super-8, colore, muto, 2’48” Nuova versione dell’esercizio di disegno precedentemente registrato in bianco e nero.
2 Stage Transfer Drawing (Retreating to a Past State) (Disegno-transfer in due stadi – Ritornando a uno stato passato), 1971 riversato da film super-8, colore, muto, 2’57” Nuova versione dell’esercizio di disegno precedentemente registrato in bianco e nero.
A Feedback Situation (Situazione di ritorno), 1971 riversato da film super-8, colore, muto, 3’02”
Oppenheim e suo figlio disegnano simultaneamente ognuno sulla schiena dell’altro senza vedere il risultato prodotto.
3 Stage Transfer Drawing (Disegno-transfer in tre stadi), 1972 riversato da film super-8, colore, muto, 3’07” L’artista disegna sul dorso della figlia Chandra una serie di forme che la ragazzina ridisegna sul dorso del fratello il quale, a sua volta, cerca di riprodurle su un foglio posto dinanzi a sé.
Two Stage Transfer Drawing (Returning to a Past State) (Disegno-transfer in due stadi – Ritornando a uno stato passato), 1971 riversato da film super-8, colore, muto, 3′ Ulteriore versione dell’esercizio di disegno eseguito da padre e figlio.
Objectified Counterforces (Forze di controbilanciamento oggettificate), 1971 video, colore, muto, 2’06”
Erik e Kristin Oppenheim giocano alla corsa dei sacchi.
Shadow Project (Progetto ombra), 1971 video, colore, muto, 3’04”
Le mani dell’artista producono rapidamente una serie di ombre cinesi su un muro.
Program Seven (Programma sette), 1968-1972
video, riversato da film super-8 e da diapositiva 35mm, bianco e nero, colore, muto, 27’19”
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
Feedback (Reazione), 1971 video, bianco e nero, muto, 1’50”
Sulla schiena della figlia Kristin l’artista mima le lettere dell’alfabeto.
Examined Expressions (Espressioni esaminate), 1971 video, bianco e nero, muto, 5’05”
I volti di Oppenheim e del figlio Erik sono inquadrati in primo piano, intenti a imitarsi nel fare smorfie.
Ground Gel (Gel sul terreno), 1972 riversato da diapositiva 35mm, colore, muto, 6’50”
In un filmato composto da dissolvenze incrociate di una serie di fermo-immagine, una figura umana fa roteare una bambina tenendola per le braccia.
Air Pressure (Hand) (Pressione d’aria – Mano), 1972 video, bianco e nero, muto, 6’37”
Su una mano si vedono i risultati di una forte pressione d’aria prodotta su di essa.
Landslide (Frana), 1968 riversato da film super-8, colore, muto, 2’55”
Serie di riprese di frane girate a Long Island.
Preliminary Test for 65° Vertical Penetration (Test preliminare per penetrazione verticale di 65°), 1970 riversato da film super-8, colore, muto, 3’37”
In una serie di riprese, eseguite da lontano e da vicino, l’artista si lascia scivolare lungo una collina franosa.
Arm Scratch (Grattare il braccio), 1970 riversato da film super-8, colore, muto, 1’56”
Immagine continua di una mano che gratta un braccio.
Identity Transfer (Trasferimento di identità), 1970 riversato da film super-8, bianco e nero, muto, 4’24”
Due pollici, e relative unghie, si toccano e si strusciano, ruotando e marcandosi con inchiostro nero.
Program Eight (Programma otto), 1969-1972
video e riversato da film super-8, bianco e nero, colore, muto, 28’44”
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
Go Between (Andare in mezzo), 1972 video, bianco e nero, muto, 6’15”
Seduti, Oppenheim e la sua famiglia, si toccano e incrociano braccia e gambe.
Stewing Around (Umidificando attorno), 1972 video, bianco e nero, muto, 3’37”
In una serie di fermo-immagine, l’artista fa roteare attorno a sé un peso.
Whipping into Shape (Frustando per dar forma), 1972 video, colore, muto, 5’35”
A colpi di frusta, l’artista cerca di dare forma ad alcuni oggetti e barre di legno poste per terra.
Landslide # 2 (Frana n. 2), 1972 riversato da film super-8, bianco e nero, muto, 6′
Ulteriori riprese di pietre rotolanti da un declivio.
Parallel Arcs (Archi paralleli), 1970 riversato da film super-8, bianco e nero, muto, 2’35”
Oppenheim si lascia progressivamente cadere in avanti, trascinando con sé un alberello che si è legato alla cintura.
Broad Jump (Salto in avanti), 1969 riversato da film super-8, bianco e nero, muto, 2’20’’
Inquadratura fissa di una linea attraversata con salti.
Slow Punch (Pugno lento), 1970 riversato da film super-8, bianco e nero, muto, 1’02’’
Sequenza rallentata di pugni inferti a uno stomaco.
Rocks in Navel (Pietre nell’ombelico), 1970 riversato da film super-8, bianco e nero, muto, 2’
Serie di inquadrature molto ravvicinate di sassolini posti su un ombelico nudo.