Frank Gillette
Frank Gillette studia pittura a New York. Nel 1968 incontra Marshall McLuhan e ne resta profondamente influenzato: di lì a poco inizia a lavorare con il video. Nel 1969 è tra i fondatori di Raindance COrporation (a cui partecipano Louis Jaffe, Marco e Judi Vassi, Judi Bosches, Michael Shamberg) e realizza le prime installazioni interamente composte di video: nello stesso anno, insieme a Ira Schneider, presenta infatti Wipe Cycle, primo esempio di installazione multischermo con feedback (il ritorno della medesima immagine) in tempo reale.
Il suo lavoro su video elabora un sistema di rispondenze, echi, legami comunicativi e dialoghi visivi, tutte modalità per allacciare il proprio Io interiore con la realtà ambientale esterna. Già nei primi anni Settanta, Gillette sperimenta installazioni video a molteplici canali che incorporano le immagini dell’osservatore in autentici feedback, ma mettono in discussione l’apparente passività delle informazioni trasmesse. Utilizza le migliorie tecnologiche per apportare cambiamenti nel rapporto con il proprio pubblico, toccandone il subconscio.
Accostando una ricca sensibilità visiva a un’attenzione quasi scientifica legata alle tassonomie e alla descrizione di sistemi e ambienti ecologici, Gillette è stato uno dei pionieri della ricerca video; le sue installazioni multicanale e i singoli nastri offrono esempi di una ricerca in cui le osservazioni empiriche di fenomeni naturali sono riorganizzate in raffinate e stratificate composizioni audiovisive. Fra i primi rigorosi teorici dei parametri formali ed estetici del video, ha scritto anche importanti saggi a questo proposito, partecipando alla stagione della più importante rivista teorica sul video dei primi anni Settanta, “Radical Software”. [FB]
Elenco opere
Hark! Hork!, 1972-1973
video, bianco e nero, sonoro, 19’25”
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
Con un titolo che rimanda al James Joyce di Finnegans Wake, (un punto in cui Finnegan si risveglia da un sogno) Hark! Hork! richiama paesaggi naturali e del subconscio. Ispirato dalle tecniche del flusso di coscienza joyciano, Gillette crea un testo di parallela forza visiva e acustica che mescola forme organiche e astratte con nature morte di piante e vegetazione di grande fascino, in grado di richiamare tutta la sensualità della natura.
Quidditas (Essenza), 1974-1975
video, colore, sonoro, 19′
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
Nato originariamente come lavoro su tre canali, Quidditas (dal latino “essenza”) è uno studio delle foreste e dei paesaggi costieri di Cape Cod. Sottotitolato Seven Phases in the Natural Process (Sette fasi nel processo naturale) si compone di sette sequenze che mostrano la graduale trasformazione degli ambienti dalla terra fino al mare, passando per stagni, laghi e acquitrini, fino alle dune antistanti l’oceano. La sottile, quasi impercettibile, naturalezza con cui ogni ambiente succede al precedente sembra riecheggiare il tempo e il senso delle trasformazioni geologiche.
Rituals for a Still Life (Rituali per una natura morta), 1974-1975
video, bianco e nero, sonoro, 24’54”
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
Gillette avvicina in questo raffinato e meditativo lavoro di esplorazione percettiva video e collages fra diverse superfici e forme. Utilizzando come sfondo un monitor televisivo che trasmette alcune sue precedenti registrazioni, egli crea un rapporto fra oggetti statici che sovrappone e immagini in movimento, realizzando un’ambiguità di scala e dimensioni, soprattutto grazie all’effetto di bidimensionalità dell’immagine video.
The Maui Cycle (Il ciclo Maui), 1976
installazione video a tre canali, colore, sonoro, 45’40”
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
Questo video per tre canali è un omaggio alla bellezza degli ambienti naturali delle coste delle celebri isole hawaiane. Modellato sul ritmo degli ambienti e degli andamenti delle coste delle isole, il lavoro presenta uno studio dettagliato di fenomeni naturali di straordinaria bellezza: rocce laviche, spiagge vulcaniche, geyser si susseguono in una serie di sequenze dalla raffinata e meticolosa cura descrittiva ottenuta grazie a un preciso lavoro di fotografia e montaggio.
Mecox, 1976-1977
installazione video a tre canali, colore, sonoro, 18’06”
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
In questa opera per tre canali, l’artista ricostruisce artificialmente l’ambiente e il microclima paludoso di Mecox Bay, a Long Island, realizzandoli in acquario. Acqua che scorre, piante e altre forme organiche viventi sono i mezzi che Gillette utilizza per comporre complesse composizioni che rievocano la progressione dei diversi tempi geologici grazie all’insieme di trame e stratificazioni che mimano un ecosistema naturale.
Symptomatic Syntax (Sintassi sintomatica), 1981
video, colore, sonoro, 27’20”
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
In un ambiente ecologico ogni forma naturale, dalle foglie, ai fiori, ai petali, alle farfalle dà vita a una serie di composizioni in costante trasformazione. Intrecciati a queste forme organiche, appaiono una serie di testi descrittivi che passano in rassegna il tempo, la logica organizzatrice e le dicotomie fra stati fisici e mentali.