Jean-Luc Godard

Alla metà degli anni settanta, dopo le esperienze maturate dapprima nel cinema d’autore durante la stagione della Nouvelle Vague e successivamente nella militanza politica come animatore e co-autore di lavori audiovisivi all’interno del collettivo cinematografico Dziga Vertov, Jean-Luc Godard realizza con la regista Anne-Marie Miéville una serie di lavori apertamente sperimentali concepiti per la televisione. A partire dal 1972, con una scelta coraggiosamente indipendente, il celebre cineasta e Anne-Marie Miéville fondano la casa di produzione e distribuzione alternativa Sonimage, indirizzando più esplicitamente i propri interessi verso il video e il mezzo televisivo quali strumenti privilegiati d’espressione. Proprio in quegli anni nascono le due grandi serie, Six fois deux / Sur et sous la communication (Sei volte due / Sopra e sotto la comunicazione), 1976 e France / tour / détour / deux / enfants (Francia / giro /rigiro / due / bambini), 1978. Incentrando la ricerca sui significati e le modalità di significazione dell’apparato audiovisivo elettronico in relazione ai mass-media, al lavoro, all’istituzione familiare e ai singoli individui, Godard e Miéville reinventano le potenzialità della televisione, ed elaborano una vasta serie di riflessioni cinevisive sugli usi e gli impieghi delle immagini mediatiche (e più in generale del discorso a esse legato) rapportate alla società contemporanea. Questi saggi per immagini e parole, scritte o lette, sintetizzano un discorso articolato sulle implicazioni ideologiche e sociali innescate dalla televisione, dalla pubblicità e più in generale dall’universo delle immagini in movimento. Adottando un linguaggio televisivo essenziale e severo, e reinventandolo dall’interno, sviluppano uno stile inedito che oltrepassa le distinzioni tra documentario, intervista e reportage, grazie a una serie di precise figure tecniche: rallenti, lunghi piani sequenza, camera fissa, sovrapposizione di testi sulle immagini e collage intertestuali di immagini di varia provenienza (fotografica, cinematografica, televisiva). Privilegiando un approccio a un tempo teorico e filosofico e ugualmente incentrato sulla materialità del quotidiano, questi densi lavori fanno a meno di attori professionisti, optando piuttosto per persone ordinarie quali soggetti: bambini a scuola, lavoratori durante l’esercizio delle proprie attività, i due stessi autori. E proprio questa loro presenza, anche quando non immediatamente visibile, è costantemente soffusa nella fortissima tensione riflessiva e nel rigore intellettuale che contraddistingue ogni parte e ogni discorso elaborato nei lavori. In tempi più recenti, Godard ha ripreso e trasformato ulteriormente l’idea di video-saggio attraverso la serie televisiva. [FB]

Elenco opere

Six fois deux / Sur et sous la communication (Sei volte due / Sopra e sotto la comunicazione), 1976
in collaborazione con Anne-Marie Miéville video, colore, sonoro, 9h 57’
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
Six Fois Deux, Part 1A: Y a persone (Sei volte due, parte 1A: non c’è nessuno), 1976
video, colore, sonoro, 57’20”
Six Fois Deux, Part 1B: Louison (Sei volte due, parte 1B: Louison), 1976
video, colore, sonoro, 41’43”
Six Fois Deux, Part 2A: Leçons de choses (Sei volte due, parte 2A: Lezione di cose), 1976
video, colore, sonoro, 51’30”
Six Fois Deux, Part 2B: Jean-Luc (Sei volte due, parte 2B : Jean-Luc), 1976
video, colore, sonoro, 47’50”
Six Fois Deux, Part 3A: Photos et cie (Sei volte due, parte 3A : fotografie e C.), 1976
video, colore, sonoro, 45’33”
Six Fois Deux, Part 3B: Marcel (Sei volte due, parte 3B: Marcel), 1976
video, colore, sonoro, 54’48”
Six Fois Deux, Part 4A: Pas d’histoire (Sei volte due, parte 4A: nessuna storia), 1976
video, colore, sonoro, 56’34”
Six Fois Deux, Part 4B: Nanas (Sei volte due, parte 4B: Nanas), 1976
video, colore, sonoro, 42’30”
Six Fois Deux, Part 5A: Nous trois (Sei volte due, parte 5A : noi tre), 1976
video, colore, sonoro, 52’10”
Six Fois Deux, Part 5B: René(e)s (Sei volte due, parte 5B : René(e)s), 1976
video, colore, sonoro, 52’56”
Six Fois Deux, Part 6A: Avant et après (Sei volte due, parte 6A: prima e dopo), 1976
video, colore, sonoro, 44’30”
Six Fois Deux, Part 6B: Jacqueline et Ludovic (Sei volte due, parte 6B : Jacqueline e Ludovic), 1976
video, colore, sonoro, 49’58”
Attraverso un’analisi di modalità e particolarità “su e al di là” della comunicazione, Godard e Miéville analizzano provocatoriamente il potere costituito dalle immagini dei media nei confronti della nostra cultura e della vita quotidiana. Ogni programma è suddiviso in due sezioni complementari: ad ogni sezione saggistica, incentrata su un aspetto della produzione e del consumo delle immagini, è accostata un’intervista relativa a un individuo e il suo rapporto con il lavoro e il tempo libero. Passano così in rassegna, ad esempio, un filmmaker amatoriale, un allevatore, un matematico, Godard stesso. Attraverso interviste estese viene offerta una controrisposta personale, “soggettiva”, alla parte più dichiaratamente teorica sul lavoro, l’economia e l’immaginario culturale di massa. In una serrata analisi sociale e metacomunicativa, la critica delle convenzioni televisive sollecita le opinioni tradizionali dello spettatore, ridefinendo le forme e i modi di ricezione televisivi.

France / tour / détour / deux / enfants (Francia / giro / rigiro / due / bambini), 1978
in collaborazione con Anne-Marie Miéville
video, colore, sonoro, 5h12′
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
In un ampio ciclo televisivo di dodici parti, Godard e Miéville decostruiscono e ricompongono con precisa cura formale il mondo intimo e quotidiano di due bambini nella Francia contemporanea, dedicando un’attenzione particolare a tutti quei dettagli, sguardi e piccoli gesti che isolati, restituiscono un quadro significativo di questo fragile campione di società. Le interviste ai giovani studenti, Camille e Arnaud, alternate alle scene riguardanti le loro giornate fra casa e scuola, sono seguite dai commenti di due giornalisti televisivi che rileggono quanto visto. Tutto il lavoro audiovisivo risulta uno studio sugli effetti prodotti dalla televisione sulle famiglie e i loro figli. Inframmezzati da collage multitestuali composti di immagini televisive, pubblicitarie e cinematografiche, questi video analizzano dinamiche e funzioni sociali, economiche e ideologiche sottese all’universo dei mass-media. Man mano che si progredisce nel lavoro, appare evidente quanto il mondo dei fanciulli venga egualmente programmato sia dall’istituzione familiare che dalla televisione.