Julie Zando
Julie Zando ha studiato alla McGill University di Montreal e alla New York State University di Buffalo. Tra il 1986 e il 1989 è direttrice di Squeaky Wheel, un centro di produzione e distribuzione per i nuovi media sito a Buffalo.
Nelle sue opere video, incentrate su un lavoro di elaborate ed espressiva messa in scena, l’artista si dedica a forme narrative legate a un’attenta lettura psicoanalitica del privato e a uno studio delle relazioni femminili. Attraverso un’analisi delle componenti e delle dinamiche sociali nei rapporti fra amanti, amici, madri e figlie, ha esplorato gli scenari della soggettività e della sessualità nelle multiformi espressioni dell’ossessione e della dipendenza, di manipolazione e sottomissione, di esibizionismo e di voyeurismo, di masochismo e di vittimizzazione. Coinvolgenti, talvolta quasi crudi e con una forza immediata, i lavori in video di Zando si caratterizzano per la capacità di unire la teoria psicanalitica con la performance, non rinunciando a strutture narrative, che aiutano a mostrare come fenomeni differenti quali le molte forme affettive e di amore sono spesso impiegati come mezzi di ricatto, sfruttamento o controllo psicologico. Combinando drammatizzazioni narrative e forme descrittive documentaristiche, l’artista ha sviluppato negli anni un’interessante capacità di lettura delle complesse interazioni fra racconto, descrizione psicologica e mediazione tecnologica. [F.B.]
Elenco opere
Let’s Play Prisoners (Giochiamo ai prigionieri), 1988
video, bianco e nero, sonoro, 22′
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
Nel lavoro sono presentate in montaggio alternato due versioni di una breve storia in cui una ragazzina manipola e abusa della sua amica. In una versione, l’autrice della storia e l’artista prendono i ruoli delle ragazzine; nell’altra, una ragazzina ri-racconta la storia con suggerimenti da parte della madre. L’opera esamina la dinamica sotterranea che caratterizza i rapporti di dominio e di di sottomissione fra persone dello stesso sesso.
The A Ha! Experience (L’esperienza A Ha!), 1988
video, colore, sonoro, 1988, 4’32”
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
Una giovane donna, al ritorno da un incontro amoroso, è turbata, mentre si specchia, dalla visione della propria madre nel suo letto. La presenza immaginata del corpo materno ossessiona nel profondo lo stesso desiderio sessuale della ragazza, arrivando a condizionarne i comportamenti. Con uno stile che alterna immagini rallentate e sovraimpressioni, l’artista crea un flusso onirico in cui sono indagate le dinamiche psicoanalitiche, sociali e personali dei rapporti intimi.
The Bus Stops Here (Il bus ferma qua), 1990
video, bianco e nero, colore, sonoro, 27′
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
Ana, una scrittrice, sviluppa la propria identità sessuale e psicologica attraverso il romanzo che scrive; sua sorella, depressa cronica, perde progressivamente autonomia e potere, ritraendosi mano a mano nel silenzio. Il manoscritto del romanzo racconta la storia dei suoi desideri Ana lo tiene nascosto.