Lara Favaretto

La ricerca di Lara Favaretto trova fonte di ispirazione nella dimensione della festa, attingendo a manifestazioni popolari quali il carnevale, il mondo del circo e quello delle giostre. Ogni opera dell’artista nasce dal desiderio di “regalare un giorno”, offrendo l’emozione di un tempo sospeso, separato dalla prevedibilità del quotidiano e, al contrario, allietato dalla possibilità del meraviglioso. Contemplando l’ipotesi di spostare il punto di vista sulla realtà, ciascun lavoro diventa così un dono attraverso il quale rendere tangibile l’ebbrezza di un mondo alla rovescia.
Non vincolata da alcuna tecnica, ma tesa invece all’invenzione dei propri strumenti espressivi, l’artista produce video, sculture, fotografie e disegni, ma più spesso realizza installazioni o performance. In questo modo, Favaretto esalta la natura gioiosa legata all’accadimento dell’evento artistico e lo trasforma in un’epifania la cui produzione avviene anche grazie al contributo attivo degli spettatori. Al tempo stesso, la malinconia che segue alla festa e il vuoto che l’effimero porta con sé sono parte della sua indagine.
Talvolta usati dall’artista per performance o installazioni, i coriandoli diventano un inedito materiale scultoreo in Solo se sei mago, 2006. Allestita come un cubo regolare, in diretto riferimento all’esatta geometria minimalista, l’opera è però soggetta a continue mutazioni e possibili disfacimenti. In quanto unico componente, le migliaia di coriandoli bianchi che compongono l’opera, restano disposti nella forma suggerita dall’artista per un lasso di tempo variabile, ma tendono a soggiacere alle leggi dell’entropia. Invito o sfida, il titolo del lavoro è intenzionalmente diretto a ciascun visitatore. L’opera diventa così l’oggetto di un dialogo che l’artista inizia e al quale è possibile rispondere cercando di analizzare la magia che regola il comportamento degli effimeri dischetti di carta e il significato di un gesto artistico che accetta di essere compromesso da un semplice soffio d’aria.

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