Letitia Bénat
Appartenente a una generazione di giovani artisti francesi insofferente alle etichette e alle definizioni, Laetitia Bénat ha fatto della ricerca multidisciplinare una pratica costante, aperta e reattiva agli stimoli della moda, della fotografia e del cinema d’autore, partecipando a diverse mostre legate all’esperienza e all’iniziativa del Purple Institute, le cui varie incarnazioni editoriali ed espositive restano ricca testimonianza. “Purple” nasce infatti nel 1992 come progetto di rivista confidenziale in bianco e nero, fondata da due critici d’arte parigini, Elein Fleiss e Olivier Zahm, per poi diventare una pubblicazione di riferimento per artisti, fotografi, designer trasversali. Muovendosi tra arte, moda e fotografia, “Purple”, che oggi esiste in due versioni (“Purple Fashion” e “Purple Magazine”) ha fortemente ridisegnato l’immaginario fra arte e moda a partire dagli anni Novanta ai giorni nostri. L’attenzione per i segni, le tracce e le notazioni anche più occasionali ed evanescenti, funge da catalizzatore nella forza immaginativa dell’artista francese. Bénat infatti spesso raccoglie impressioni attraverso disegni e bozzetti che stabiliscono una dimensione quasi fantastica, da tempo sospeso, in cui uno stato di fragile equilibrio, una calma minacciosa, sembrano nascondere sorprese inaspettate. Questa oscillazione fra ansietà e serenità è particolarmente evidente nell’insieme delle opere video di Bénat; nel gusto per lunghe sequenze, nella sensibilità per un’alternanza fra immagini di interni (camere da letto, muri bianchi o rigorosamente vuoti, ragazze in contemplazione) e immagini d’esterni (paesaggi filmati in 16 mm), l’artista crea una suggestiva mobilità nella percezione dei lavori, in modo da evocare impressioni sensibili e quasi fisiche, capaci di trasmettere sensazioni forti. [FB]
Elenco opere
Royal Garden (Giardino reale), 1997-1998
video, colore, sonoro, 33’10”
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
Indian Summer (Estate di San Martino), 1997
video, colore, sonoro, 14’18” Il video allinea una serie di situazioni fortemente evocative. Una voce fuori campo racconta alcuni ricordi che sembrano letti da una lettera, mentre una serie di riprese mostrano le azioni e le tensioni prodotte da un corpo femminile; due ragazze, sedute a una festa, bevono e fumano, mentre musiche e rumori in sottofondo creano un forte effetto straniante. Alla fine, una ragazza seduta cerca di mettersi lo smalto sulle unghie di un piede il cui alluce reca una ferita ancora aperta.
Songs from a Room (Canzoni da una stanza), 1997
video, colore, sonoro, 7’16” Mentre si odono alcune canzoni in sottofondo, alcune ragazze, sedute l’una vicino all’altra, scherzano e si truccano in un ambiente dal predominante colore rosso.
Summer Love (Amore estivo), 1998
video, colore, sonoro, 9’36” Una fanciulla, bionda e sola, fuma, si sdraia, ascolta musica incappucciata. Appaiono altri ritratti di ragazze in ambienti colorati, prima rossi e poi verdi, e infine una coppia, vestita di bianco, amoreggia al suono di una musica sensuale, ed è fotografata controluce, con un effetto luminoso visibilmente sovraesposto.