Martha Rosler
Dalle opere di esordio nei tardi anni Sessanta, l’arte di Martha Rosler si è distinta per l’impegno politico e ideologico. L’artista ha rifiutato per oltre venticinque anni di entrare nel circuito delle gallerie commerciali nel quale esordisce solo nel 1993, privilegiando invece gli spazi alternativi e affidando la diffusione delle proprie idee anche ai numerosi scritti pubblicati.
Dopo un’iniziale produzione di quadri di grande formato influenzati dall’Espressionismo Astratto, Rosler si dedica ad assemblages di oggetti trovati, costruendo piccoli ambienti con oggetti di uso quotidiano. Il rifiuto nei confronti di un medium privilegiato quale la pittura coincide con il suo trasferimento da New York a San Diego nel 1968. Qui, in ambito universitario, trova condizioni favorevoli allo sviluppo dei propri interessi artistici in parallelo all’impegno politico e sociale. In particolare, il contemporaneo sviluppo del Movimento femminista costituisce un contesto ideale per lo sviluppo e la formazione delle pratiche e delle tematiche presenti nella ricerca artistica di Rosler.
In contrasto con i canoni del modernismo, l’artista rifiuta nel corso della propria carriera il mito dell’unità stilistica e pratica invece le più svariate espressioni artistiche, che includono performance, video, fotografia. Particolare importanza rivestono anche i suoi scritti, che manifestano il forte atteggiamento critico nei confronti delle tradizionali espressioni artistiche.
Rosler appartiene alla prima generazione di video artisti. La novità della tecnologia le permette di sperimentare liberamente con un mezzo ancora immune dalle pressioni e dal controllo del circuito commerciale o museale. Al tempo stesso, come ha poi dichiarato, l’immediatezza del video è un’efficace risposta al potere pervasivo delle immagini mediatiche e televisive in particolare. Coerentemente con l’ideologia femminista, Rosler pone spesso se stessa e il proprio corpo di fronte alla telecamera, prestandosi ad impersonare diverse tipologie di donna, per analizzare problematiche di ampio respiro sociale.
Rifuggendo la metafora, l’artista mantiene infatti stretta aderenza con il reale, con un atteggiamento che talvolta è ironico oppure intenzionalmente didattico. Elemento costante della sua produzione video è la sua voce, marcata da un riconoscibile accento di Brooklyn, intenzionalmente lasciato a dichiarare identità, razza, genere e classe sociale, in risposta ai pericoli dell’omologazione culturale che spesso il suo lavoro indaga.
Analoga intenzionalità è presente nei lavori fotografici che hanno contribuito alla revisione del concetto di fotografia documentaria, mettendone in questione modalità di produzione, presentazione e ricezione. [M.B.]
Elenco opere
A Budding Gourmet (Una buongustaia in erba), 1974
video, bianco e nero, sonoro, 17’45”
Acquistato con il contributo di Compagnia San Paolo
L’artista impersona una donna della media borghesia americana che desidera imparare a cucinare in maniera raffinata per il proprio marito e i figli. Riprese della donna sono alternate a immagini di piatti succulenti e di persone che muoiono di fame, mentre la voce dell’artista continua piattamente a decantare gli aspetti positivi connessi all’abilità culinaria.
Super-8 Shorts (Corti in super-8), 1974
riversato da film super-8, colore, muto, 14’50”
Acquistato con il contributo di Compagnia San Paolo
Backyard Economy I (Economia del cortile), 1974
riversato da film super-8, colore, muto, 3’26”
Backyard Economy II (Diane Germain Mowing) (Economia del cortile II – Diane Germain alla falciatrice), 1974
riversato da film super-8, colore, muto, 6’32”
Flower Fields (Campi fioriti), 1974
riversato da film super-8, colore, muto, 3’26”
In forma di filmini amatoriali ambientati nel giardino di casa, le immagini documentano le attività domestiche di una giovane madre, ripresa in un contesto tipicamente americano.
Semiotics of the Kitchen (Semiotica della cucina), 1975
video, bianco e nero, sonoro, 6’09”
Acquistato con il contributo di Compagnia San Paolo
Inquadrata da una telecamera fissa, l’artista recita l’alfabeto che illustra impugnando ordinari attrezzi per cucina. Gli utensili scelti si rilevano presto pericolosi e vengono branditi in modo da accentuarne la potenziale natura di armi di offesa.
Losing: A Conversation With The Parents (Perdita: una conversazione con i genitori), 1977
video, colore, sonoro, 18’39”
Acquistato con il contributo di Compagnia San Paolo
Realizzato in forma di intervista televisiva a due giovani genitori che hanno perso la figlia affetta da anoressia nervosa, il video affronta il tema della malattia quale risultato di pressioni sociali e culturali.
The East Is Red, The West Is Bending (L’est è rosso, l’ovest si piega), 1977
video, colore, sonoro, 19’57”
Acquistato con il contributo di Compagnia San Paolo
In cucina, l’artista legge il libretto di presentazione di un wok elettrico, la tipica pentola cinese, trasformandosi in improbabile dimostratrice televisiva e esponendo le incongruenze del testo che sta recitando.
Vital Statistics of a Citizen, Simply Obtained (Statistiche vitali di un cittadino, ottenute semplicemente), 1977
video, colore, sonoro, 39’20”
Acquistato con il contributo di Compagnia San Paolo
Il video presenta l’artista che si sottopone a un esame pseudo-medico, consistente nella misurazione delle varie parti del suo corpo. La presunta scientificità dell’esame comporta la progressiva svestizione del corpo della donna, sottoposta a un’umiliante situazione di controllo. Il video prosegue con una sequenza di immagini e un testo che illustrano una lunga serie di crimini contro le donne.
Domination and the Everyday (Dominio e quotidianità), 1978
video, colore, sonoro, 32’07”
Acquistato con il contributo di Compagnia San Paolo
La colonna sonora del video è dominata dalle voci di una madre, del suo bambino e di un’intervista radiofonica. Madre e figlio sono impegnati nello loro quotidianità, mentre l’intervistato parla del sistema dell’arte contemporanea. Contemporaneamente, a immagini dell’album di famiglia dell’artista si succedono frammenti di realtà, mediata dalla carta stampata. Evitando una struttura narrativa, il lavoro è una sorta di autoritratto di Rosler, donna artista e madre.
Secrets From the Street: No Disclosure (Segreti dalla strada: nessuna rivelazione), 1980
video, colore, sonoro, 12’20”
Acquistato con il contributo di Compagnia San Paolo
Il video è il contributo dell’artista a una mostra collettiva avente lo stesso titolo. Presentando immagini del quartiere di San Francisco Mission District, l’artista riflette sull’incontro tra diverse culture e classi sociali all’interno di un’area cittadina.
Martha Rosler Reads “Vogue” (Martha Rosler legge “Vogue”), 1982
video, colore, sonoro, 25’45”
Acquistato con il contributo di Compagnia San Paolo
Come indicato dal titolo, l’artista presenta se stessa mentre sfoglia le pagine del noto mensile di moda e ne decostruisce significato e obiettivi. Il video è la registrazione dell’evento live trasmesso da Paper Tiger Televison, un’emittente via cavo newyorkese.
A Simple Case For Torture, or How To Sleep at Night (Un buon motivo per la tortura, o come dormire la notte), 1983
video, colore, sonoro, 61’46”
Acquistato con il contributo di Compagnia San Paolo
Il video affronta l’argomento della tortura, implicando la complicità della stampa quale agente di disinformazione e alludendo alle strette relazioni politiche intrattenute dagli Stati Uniti con Paesi che praticano la tortura.
If it’s too bad to be true, it could be DISINFORMATION (Se è troppo brutto per essere vero, potrebbe essere disinformazione), 1985
video, colore, sonoro, 16’26”
Acquistato con il contributo di Compagnia San Paolo
In forma di reportage, l’artista espone le contraddizioni insite nelle informazioni trasmesse dalla televisione. La confusione di notizie, l’impossibilità di ricostruire una storia lineare e il progressivo allontanamento dalla realtà sono acuiti da disturbi sonori e visivi intenzionalmente inseriti nel nastro.