Meredith Monk

Cresciuta in una famiglia di musicisti e cantanti, Meredith Monk sviluppa ben presto una multiforme carriera, come compositrice, cantante, regista-coreografa e autrice di nuovi modelli di teatro musicale e di opera, nonché di film e di installazioni. Pioniera di una concezione interdisciplinare del teatro e della performance, Monk ha creato inediti mondi visivi e sonori, che sono all’intersezione di musica e movimento, di luce e suono, in una ricerca atta a rinnovare modalità di ascolto e di percezione. Proprio attraverso la voce, Monk ha ripensato le possibilità tecniche dell’espressione vocale, articolando paesaggi e scenari musicali in grado di evocare sensazioni, impressioni, energie e sentimenti.
Diplomata al Sarah Lawrence College nel 1964, Monk intraprende rapidamente l’attività di performer. Si esercita ampliando la gamma delle sue possibilità canore. Oltre a questo difficile esercizio fisico, elabora la sua musica a partire da una personale revisione di svariate fonti, materiali sonori studiati in anni di contaminazioni, che vanno dal folk all’opera lirica, alle ricerche contemporanee, inclusi autori come John Cage. Alla ricerca di effetti e di possibilità vocali, si accompagna con una scarna strumentazione, per lo più un pianoforte o alcune percussioni. Nel 1968 fonda la sua compagnia, The House, dedicata a un approccio interdisciplinare alla performance. Nel 1978 forma il Vocal Ensemble per espandere le forme e le possibilità di ricerca musicale.
Nel corso degli anni crea esempi di nuovo teatro musicale, sviluppa pezzi per voci e strumenti e nel contempo elabora due fondamentali cicli per sola voce. Our Lady of Late (Nostra Signora del ritardo), e Songs From the Hills (Canzoni dalle colline) sono i titoli di queste raccolte di pezzi brevi, quasi miniature, che costituiscono un nuovo genere di recital vocale.
Dopo una prima esperienza filmica nel 1982 con Ellis Island, cortometraggio dedicato alle memorie degli immigrati che dovevano fermarsi nell’omonima isola di fronte a New York, Monk, nella seconda metà degli anni Ottanta realizza Book of Days (II libro dei giorni), ampia rappresentazione filmica in costumi storici. [F.B.]

Elenco opere

Book of Days (Il libro dei giorni), 1988 riversato da film 35mm, bianco nero, colore, sonoro, 75′ Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea Rivoli-Torino
Primo lungometraggio, la cui partitura sonora costituisce uno dei vertici della tecnica vocale di Monk, unita alle possibilità dell’overdubbing (registrazione multipista). Nato come concerto vocale, tenutosi alla Carnegie Hall nel 1985, con gli anni si amplia diventando un fascinoso affresco storico ambientato nel Medio Evo che mostra analogie fra le guerre, la peste e soprattutto la volontà persecutoria di quel tempo, simile alla paura ossessiva odierna nei confronti dell’Aids.