Robert Cahen

Robert Cahen studia musica e composizione ed entra a far parte del gruppo Recherche Musicales dell’ORTF presso la radio-televisione francese fra il 1971 e il 1974. Alla metà degli anni Settanta diventa direttore delle ricerche di video sperimentale dell’ORTF/INA (l’Istituto Nazionale Audiovisivi) in Francia, con cui poi produce molti dei suoi successivi lavori audiovisivi.
Riconosciuto per la ricerca in video e nei formati elettronici, Cahen fin dal 1972 produce una vasta serie di lavori sia per il cinema sia per la televisione. Nell’universo visivo di Cahen, forza del racconto e del documento coesistono, assumendo una presenza metaforica sia nei viaggi nell’immaginario, sia nelle attente descrizioni di passaggi nel tempo, nei luoghi, e più in generale nella percezione e nelle risonanze della memoria. Anche le presenze di performance e di eventi dal vivo nei suoi lavori si trasformano e sono ricreate secondo quelle modalità con cui egli esplora frammenti sonori e temporali di realtà. Con gli anni, l’approccio di Cahen alle possibilità offerte dagli sviluppi dell’elettronica ha permesso una progressiva trasformazione del suo stile, che si è fatto più stratificato e complesso. Adoperando tecniche elettroniche in grado di manipolare i suoni e le immagini, nonché la spazialità e la temporalità connesse, l’artista francese ha sviluppato le possibilità di trasformare i permeabili confini fra l’illusorio e il reale. In grado di padroneggiare una conoscenza che spazia dalla musica, all’ingegneria acustica, alle tecniche filmiche, fino agli effetti speciali di cui le tecniche digitali sono capaci, egli ha lavorato con le textures dei suoni e delle immagini, così da ripensare le modalità rappresentative, in un ampio arco espressivo che parte da una personale reinterpretazione delle qualità pittoriche della fotografia, per arrivare alla rilettura delle convenzioni della narrazione filmica. Spesso dedicate ai motivi del viaggio, del movimento, della transizione e della trasformazione, le ricerche di Cahen hanno toccato, sia formalmente sia tematicamente, situazioni oniriche che ridisegnano la realtà transitoria delle cose. [FB]

Elenco opere

Boulez-Répons (Répons di Boulez), 1985
video, colore, sonoro, 42’58”
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
In questa trasposizione nata per una commissione televisiva, Cahen entra in dialogo con la complessa struttura musicale di Répons, una recente creazione del compositore francese Pierre Boulez. Eseguita dall’Ensemble InterContemporain e diretta dallo stesso Boulez, questa composizione coinvolge un ensemble di ventiquattro musicisti, sei solisti e un processore digitale “in tempo reale”. In questo lavoro Cahen reinterpreta, con invenzioni e trasformazioni visive e temporali, le immagini del concerto, applicando tecniche elettroniche per immergere gli esecutori in vasti scenari naturali di mari, alberi e cielo, e creando un corrispettivo flusso visivo in grado di dialogare con i processi trasformativi alla base della musica di Pierre Boulez.

Parcelle de ciel (Frammento di cielo), 1987
video, colore, sonoro, 18′
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
L’opera è una interpretazione di un pezzo di danza coreografata da Susan Buirge. Con il ricorso ad alcune specifiche e ristrette tecniche elettroniche, rallentando il tempo e i movimenti dei danzatori registrati, Cahen crea un’assorta atmosfera dagli echi evocativi. Le immagini fluide dei movimenti dei danzatori e delle danzatrici, accompagnate da musiche di Ives, Purcell e Webern, risaltano lievi e quasi eteree, con un effetto da realtà sovrannaturale.

Sept visions fugitives (Sette fuggevoli visioni), 1995
video, colore, sonoro, 31’43”
Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
Realizzato durante un viaggio in Cina, questo video presenta una vasta serie di immagini, nate come annotazioni e ricordi visivi, e nel contempo opera alcune trasformazioni sui paesaggi e sulle persone riprese con toni impressionistici. Scene della vita di tutti i giorni e di cerimonie tradizionali sono rielaborate con un’attenta cura visiva (sono stati realizzati particolari effetti video) e acustica, alla cui progettazione ha partecipato Michel Chion.