Yang Fudong

Revival of the Snake (Il risveglio del serpente), 2005, pubblicato precedentemente con il titolo Dengdai she de suxing / Waiting for the Snake to Wake Up (Aspettando il risveglio del serpente), ha come protagonista un soldato in fuga, forse un prigioniero mandato allo sbaraglio, oppure un disertore catturato e punito. Abbandonato a se stesso, l’uomo lotta per la sopravvivenza, sullo sfondo di un ostile paesaggio invernale. Nel corso delle sue peregrinazioni, gli unici altri esseri umani che incontra sono i partecipanti a un funerale. Osservato a distanza, il triste corteo sembra prefigurare il possibile destino del protagonista.
Monumentale video installazione, tra le più drammatiche a oggi prodotte da Yang Fudong, l’opera comprende otto schermi al plasma e due grandi video proiezioni. Come caratteristico dei video dell’artista cinese, l’allestimento sottolinea il concomitante sviluppo della vicenda in base a più piani temporali, in accordo con un montaggio che sorpassa la semplice logica lineare e consequenziale. Evitando di inquadrare la vicenda in un’epoca precisa, l’artista posa invece la sua attenzione sul tema del contrasto tra il singolo individuo e la comunità, sottolineando i laceranti effetti dell’isolamento. Appositamente composta, la colonna sonora concorre a immergere gli spettatori in un ambiente intensamente emotivo, rendendo palpabile la condizione di fragilità fisica e psicologica dell’essere umano.
La ricerca del significato del reale e la difficoltà a relazionarsi con esso sono le condizioni che accomunano i protagonisti delle opere di Yang Fudong. Le sue video installazioni, così come le fotografie e soprattutto i suoi film, analizzano in modi diversi la complessa relazione tra la nuova generazione di intellettuali cinesi e i profondi mutamenti di natura politica, economica e sociale che stanno avvenendo all’interno del Paese. I protagonisti delle sue opere sono uomini e donne di un’età compresa tra i venti e i trent’anni, personaggi impiegati per raccontare le inquietudini di una generazione sulla quale pesa ancora la responsabilità di scegliere e definire il proprio futuro. Talvolta poeticamente trasfigurata in un luogo fuori dal tempo, altre volte riconoscibile come la nuova potenza entrata nella cultura globale del consumismo, la Cina è sempre presente nelle opere dell’artista.

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