Camera di parata o delle Gabbie già Anticamera dell’Appartamento del re Vittorio Amedeo II
Questo ambiente è il più ampio dell’appartamento di Vittorio Amedeo II, i lavori per la decorazione iniziano nel 1723 e vi attende il pittore romano Filippo Minei, specializzato in grottesche e chiamato direttamente da Filippo Juvarra. L’architetto messinese anticipò la somma necessaria per il viaggio e per il vitto dell’artista pur di averlo presto a Torino. La sua opera terminerà il 22 maggio 1724 quando gli verrà versata la somma di 3900 lire e gratificato con un viaggio a Roma. Il Minei, che lavorerà sia a Palazzo Reale che a Villa della Regina, realizza una decorazione che ha come soggetto la caccia “a grottesche ed arabeschi”. In tempietti classicheggianti trovano posto le cacciatrici, tutto intorno gabbie sospese con uccelli di varia specie, attorniate da animali, figure fantastiche e scene di caccia tra animali. Al centro della volta, Diana-Selene solca il cielo su un carro trainato da cervi che trasporta la luna piena, preceduta dal Crepuscolo e seguita dalla Sera. Attorno altre figure mitologiche riferite a Selene, altro nome della dea della Caccia. La sala presenta delle sovrapporte raffiguranti architetture in rovina con personaggi, opera di Giovanni Francesco Fariano, Pietro Gambone e Domenico Olivero, il quale dipinse anche pitture di “paesi” sulle porte, oggi perdute. Alla fine del ‘700 appartengono le decorazioni delle cornici a motivi vegetali, terminanti in un nodo, adatte ad ospitare ritratti. La sala conserva ancora gli sguinci delle finestre e il lambriggio ligneo connotato da una decorazione a grottesche che rispecchiano quelle della volta.
Lo sapevi?
Lo stile alla Berain
“On ne faisait rien, en quelque genre que ce fût, sans que ce soit dans sa manière où qu’il en eût donné les desseins” ebbe a dire Jean Mariette di Jean Bérain Dessinateur de la Chambre et du Cabinet du Roi animatore dei Menus Plaisirs di Luigi XIV. Giunto a Parigi nel 1651 si dedica all’incisione per poi orientarsi verso una produzione che va dai cartoni per arazzi per la manifattura di Beauvais, le porcellane, l’oreficeria, l’ebanisteria, i costumi per i balletti del Re Sole passando per i giochi d’artificio, i caroselli e la decorazione della flotta reale. Lo stile “alla Bérain” è ispirato alle grottesche e a Raffaello e si contraddistingue per la ricchezza di arabeschi, dettagli, sbuffi, pennacchi, personaggi mitologici e fantastici, ornamenti sempre perfettamente simmetrici. In alcuni pannelli decorativi datati 1680 e conservati presso il Cabinet des Estampes della Biblioteca Nazionale di Parigi vi sono due pannelli dedicati ad Apollo e Diana in cui compaiono i modelli utilizzati da Filippo Minei per la Sala delle Gabbie.