Abitare il Minerale. Incontri #1 – Leonardo Caffo, Luca De Leva

30.01.2017 dalle 16:00 alle 21:00

Si  conclude con questa giornata  il primo ciclo di incontri, di performance, conferenze, dialoghi ed esplorazioni conoscitive, che proseguirà la prossima primavera con il Simposio itinerante tra il museo e alcuni geositi e cave del Piemonte.
La performance dell’artista Luca De Leva, e la conferenza del filosofo Leonardo Caffo, ci consentono di entrare nel vivo di una riflessione sui processi creativi, informata dalle teorie che in seno ai “nuovi materialismi” filosofici hanno messo in discussione le tradizionali dicotomie umano/animale, soggetto/oggetto, organico/inorganico, postulando il venir meno dell’antropocentrismo nell’ecologia globale. In questa complessiva riconsiderazione dei tradizionali attributi umani, le nozioni di soggettività e di autorialità appaiono esaminate in una nuova luce nella ricerca di artisti che sperimentano, anche attraverso la tecnologia digitale, modelli partecipativi di produzione oltre l’umano.

 

Leonardo Caffo

La natura come oggetto sociale: tre capanne semplici

h. 16

 

Secondo la riflessione di Leonardo Caffo, “l’ideale della natura come ciò che è altro dal sociale è un mito filosofico che guida la contemporaneità almeno dal trascendentalismo a oggi. La natura selvaggia come un luogo a cui tornare, piuttosto che ‘il punto di vista della natura’, come la retorica animante delle ecologie, degli ambientalismi e naturalismi contemporanei. Ma se la natura fosse anch’essa un oggetto sociale? Se la natura, dunque, non fosse naturale?”. Ripercorrendo questa storia ontologica della vita e degli oggetti dell’uomo, Caffo ci conduce nell’attraversamento “di stazioni filosofiche decisive: la tassonomia, l’antropocene e l’antropocentrismo, fino ad arrivare a tre capanne emblematiche che hanno tentato di sfuggire alla gabbia della vita puramente artificiale. Le capanne di Thoreau, Kaczynski e Le Corbusier: ovvero le capanne della vita di ogni giorno”.

 

Luca De Leva

Cronache da un altro occhio

h. 17.30

 

Qual è la relazione fra l’equilibrio e lo sguardo? È possibile trovare un equilibrio in un campo visivo che non ci appartiene? Luca De Leva ha affrontato queste domande mettendo in pratica un radicale scambio di vista, iniziato alla fine del 2015 e tuttora in corso. Impiegando dispositivi oculari per la realtà virtuale opportunamente modificati, ha invertito il suo campo visivo con quello della compagna Giacinta Gandolfo in alcuni momenti della loro vita quotidiana. Il vedersi in terza persona, impossessarsi dello sguardo altrui, e le forme di dipendenza e controllo generate da questa esperienza sollevano importanti interrogativi sui confini della percezione e sull’impatto della tecnologia nelle relazioni umane. Lo scambio di vista attuato nella loro vita privata prende forma in performance pubbliche dove la dimensione di finzione ed evocazione fa emergere nuove riflessioni sul rapporto tra esperienza vissuta ed esperienza raccontata. Al Castello di Rivoli De Leva presenta un nuovo capitolo delle Cronache da un altro occhio con una inedita performance il cui sound design è composto e missato da Andrea Bonalumi Big Hands.

 

 

Bio:

Leonardo Caffo (Catania, 1988), è laureato in Filosofia della Scienza all’Università degli Studi di Milano e ha lavorato all’Università degli Studi di Torino a una ricerca sui fondamenti etici e normativi dell’ontologia sociale. Insegna Ontologia e Teoria del Progetto al Politecnico di Torino e nel 2015 ha vinto il Premio Nazionale Frascati per la filosofia. Ha pubblicato le sue ricerche su alcune prestigiose riviste come The Monist, La società degli individui, Bloom, Journal of Animal Ethic, e in vari volumi. Tra i più recenti, La vita di ogni giorno. Cinque lezioni di filosofia per imparare a stare al mondo, edito da Einaudi nel 2016.

 

Luca De Leva (Milano, 1986), ha studiato all’Accademia di Belle Arti di Brera e all’Academy of Visual Arts di Leipzig in Germania. Crea installazioni, sculture sonore, azioni performative, progetti realizzati spesso a quattro mani, mettendo in discussione il ruolo unico dell’autore. Ha esposto e performato in diversi contesti tra i quali la Collezione Giuseppe Iannaccone, Milano (2016), il Museo Villa Croce, Genova (2015), Cura.basement, Roma (2014), Peep-Hole, Milano, Almanac Project, Londra (2013), Family Business, New York e la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2012).

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Data
30.01.2017
Ora
16:00 - 21:00
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