Max Neuhaus. Evocare l’udibile

A cura di Ida Gianelli, Antonella Russo
Max Neuhaus (Beaumont, Texas, 1939-Maratea, Potenza, 2009) realizza Opere sonore, installazioni su larga scala che si basano sull’esame delle condizioni acustiche di un dato luogo e sull’elaborazione di un suono installato in situ. La sua ricerca propone una serie di meditazioni sulle modalità di percezione del sonoro e sulla fenomenologia dell’udibile nel mondo contemporaneo.
Realizza a posteriori disegni ispirati alle opere sonore il cui tema è una personale topografia che traccia il luogo e le condizioni relative a ciascuna opera sonora. Essi sono accompagnati da un testo definito dall’artista “disegno verbale”, che moltiplica e amplifica le considerazioni su ciascun lavoro. Grazie alla sintesi risultante da questi due disegni, Neuhaus rievoca la percezione dello spazio sonoro dell’opera.
In Untitled (Senza titolo), 1995, installazione realizzata per la collezione del museo, l’artista interviene sulle strutture del complesso architettonico mimetizzando le fonti sonore dell’opera all’interno di due archi antistanti il museo, affinché l’incontro tra il suono e i visitatori avvenga in modo casuale. Usando strumenti elettronici, costruisce una tramatura sonora in specifica relazione al contesto, distinta da due suoni differenti, ciascuno udibile nello spazio di una diversa arcata.
Karin Gavassa