Marzia Migliora

Anche se spesso attinge al proprio vissuto, Marzia Migliora non realizza opere autobiografiche: piuttosto, l’artista trova spunto in situazioni di forte carica emotiva per sviluppare lavori nei quali ciascuno può riconoscersi e talvolta ritrovare esperienze già vissute. Restituendo immagini che manifestano lo sforzo costante che la condizione umana porta con sé, Migliora affronta tematiche come l’ossessione, la paura, la fragilità, il desiderio e la perdita.
Le parole “Forse sono io che mi sbaglio. Ma io continuo a dire che siamo tutti in pericolo” che compongono Pier Paolo Pasolini 2009, furono pronunciate da Pasolini il 1 novembre 1975, nel corso di un’intervista. In noto intellettuale italiano – scrittore, poeta, regista, pittore – fu assassinato ad Ostia poche ore dopo averle pronunciate. Inserendo come parte del titolo la data di realizzazione del proprio lavoro, Migliora espone la condizione di pericolo che accomuna le figure di molti intellettuali e l’inquietante senso di premonizione che spesso li accompagna. Realizzate con la durezza dell’acciaio, le lettere che compongono l’installazione si dispongono sui muri della sala, offrendosi come inquietanti specchi che rimandano ai visitatori la loro stessa immagine attraverso molteplici frammenti .