Nedko Solakov
(Tcherven Briag, Bulgaria, 1957)
Le opere di Nedko Solakov sono concettuali, argute, ironiche e radicali. Tra gli artisti più noti internazionalmente dalla fine degli anni Novanta, Solakov ha creato una nuova installazione che nasce da una performance che si è svolta al Castello di Rivoli il 26-28 aprile. In The Freedom of Speech (or how to argue properly) (Libertà di dialogo – ovvero come litigare propriamente), Solakov immagina come sia possibile affrontare una lite avendo le mani legate ai propri fianchi. Alcuni attori litigano costantemente all’interno di un teatrino che lascia visibili, da un’apertura anteriore, solo la testa e le spalle. Frontalmente i performer appaiono interpretare le scene in modo naturale, tuttavia lo spettatore, invitato a girare intorno al piccolo palcoscenico, scopre che gli interpreti hanno le mani legate. La gestualità è loro impedita; gli attori recitano in una condizione di costrizione. L’artista invita lo spettatore a riflettere sulle complesse dinamiche psicologiche e sociali che l’individuo e la comunità vivono in condizioni di difficoltà, crisi, sottomissione e subordinazione, e sulle possibili trasformazioni di tali esperienze in momenti di riflessione e rivolta.