Il Dipartimento Educazione è il cuore pulsante della vita del Castello di Rivoli: con le sue molteplici attività rende evidente e tangibile l’idea di museo inteso come Agorà che si apre alla collettività, fucina del pensiero contemporaneo, centro di ricerca e di sperimentazione. Qui l’incontro con l’arte diventa per tutti i pubblici un’avventura emozionante, un vero e proprio “viaggio” di scoperta grazie al lavoro delle Artenaute, basato su un impianto concettuale, pedagogico e filosofico all’avanguardia. La figura dell’Artenauta è quanto mai al passo con i tempi e necessaria nella società contemporanea poiché mette in pratica un processo d’inclusione sociale rivolto a tutti, incentrato sulla relazione tra la persona e l’arte, in una prospettiva di continua ricerca e apprendimento che contribuisce a favorire lo sviluppo integrale delle persone.
Essere Artenaute
<<In principio furono gli Argonauti che veleggiavano nel Mar Egeo in cerca del Vello d’oro. Poi vennero gli Astronauti che cinquant’anni fa raggiunsero la Luna, l’astro a lungo vagheggiato e finalmente raggiunto dagli esseri umani. Un sogno realizzato e vissuto in presa diretta in ogni angolo della Terra grazie alla televisione. Nel tempo presente l’Internauta si muove nella piazza virtuale trovando nella rete il suo spazio di condivisione, mentre il viaggio più estremo è certamente quello compiuto dal Comanauta, chi torna alla vita dopo aver affrontato l’ignoto durante il coma. In altri contesti si definisce il Gastronauta, guida esperta nel viaggio tra gli infiniti sapori che la dimensione globale rende accessibili a tutti. Il tema del viaggio, dal mito alla stretta contemporaneità, è la rappresentazione simbolica e reale della conoscenza, dell’esperienza che arricchisce, della concreta possibilità di aprirsi alle esperienze che la vita propone. Il viaggio che non solo allarga la mente, come afferma Bruce Chatwin, ma al contempo le dà forma.
In questa linea di pensiero nasce l’Artenauta, la persona che per passione o professione attraversa il mondo dell’arte nel tempo presente e non solo, per vivere un viaggio inteso come vita e conoscenza. Ogni identità esige di essere espressa in parole, con un nome semplice che permetta che essa venga riconosciuta come tale da chi la costituisce e dal resto della società. Le parole sono importanti poiché configurano le identità “il mondo esiste perché abbiamo parole per nominarlo” . Ogni nome è in un certo senso costitutivo di un’identità. Di fatto, una realtà qualsiasi, una cosa, una persona comincia a vivere nel mondo sociale e culturale nel momento in cui le si dà un nome. Al contempo qualsiasi nome che pretenda di essere comune a tutti provoca una certa (naturale) resistenza iniziale, specialmente da parte delle singole identità che forse temono di perdere qualcosa di proprio. Al contrario con il termine Artenauta s’intende avviare un processo d’inclusione sociale rivolto a tutti, una definizione che pone al centro del processo creativo la relazione tra l’arte e l’umanità, in una prospettiva di continua ricerca e apprendimento, per favorire lo sviluppo integrale delle persone. La crisi di senso predominante nella società contemporanea essenzialmente afferisce alla sfera culturale, il nostro lavoro di Artenaute è motivato dal desiderio di viaggiare nella dimensione artistica di oggi e di ieri per garantire a tutte le persone che condividono i nostri percorsi, il diritto di cittadinanza nei luoghi della cultura contemporanea e non solo>>.
Anna Pironti Fondatrice Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea
L’assoluta particolarità del lavoro del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli lo rende unico a livello non solo nazionale, ma mondiale, come evidenziano i tanti riconoscimenti ricevuti. Tra i più recenti, la selezione da parte di Harvard University – Project Zero, Senior Director Howard Gardner, con l’invito a rappresentare l’Italia all’Arts Learning Festival di Melbourne nel 2017 e 2019. Alla luce del grande successo dei progetti presentati, la University of Melbourne ha invitato il Dipartimento Educazione a partecipare a una nuova piattaforma di ricerca sul tema delle identità transnazionali e intersezionali contemporanee, con St. Andrews University, UK, Immigration Museum e Istituto Italiano di Cultura di Melbourne, MACRO Roma e altri grandi musei internazionali.
Il Castello di Rivoli è riconosciuto come polo di eccellenza formativa ed ha ricevuto nel 2011 dal MIUR l’accreditamento al Dipartimento Educazione come Ente di formazione per il personale della scuola. L’impegno del Dipartimento stesso nel diffondere l’arte e la cultura contemporanea si esprime sia al Museo, attraverso attività specifiche come formazione insegnanti, percorsi per le scuole, gruppi e associazioni, lezioni per l’Università della Terza Età, peer education, progetti nell’ambito dell’alternanza scuola lavoro, attività per le famiglie, percorsi per le persone disabili, formazione aziendale e formazione per gli ordini professionali, sia nel territorio, grazie a una sconfinata rete di relazioni e collaborazioni.
In questo modo, il Dipartimento Educazione dispiega un potenziale educativo, formativo, sperimentale e di ricerca illimitato a partire dal lavoro degli artisti, dalla collezione e dalla programmazione espositiva del Museo, anche grazie alle sinergie con enti e istituzioni culturali in senso interdisciplinare. Un ruolo chiave di apertura e connessione al mondo esterno, sempre in stretta relazione con il territorio di appartenenza.
DIPARTIMENTO EDUCAZIONE
Anna Pironti Fondatrice
Paola Zanini Responsabile
Barbara Rocci Coordinamento Segreteria
Brunella Manzardo Comunicazione e Accessibilità
Artenaute
Manuela Corvino, Luisa Consolati, Valentina Ferrero, Valeria Mussano, Carmen Leon Marqueño, Rosarianna Seclì, Giulia Famiglio, Greta Zamboni – Soc. Coop Abintra.

Articoli utili per approfondimenti
Artenauti in viaggio… nello spazio dell’arte
Le Artenaute sorelle migranti della Venere degli stracci
L’arte contemporanea come fattore dinamico di trasformazione sociale
Video intervista ad Anna Pironti in dialogo con Gabriele Isaia, Torino Biennale Tecnologia OFF 2020