Ouverture 2024

Ouverture 2024 è a cura di Marcella Beccaria e Francesco Manacorda.

Da giovedì 19 dicembre 2024
 
Celebrano l’anniversario dei 40 anni del Museo due grandi progetti espositivi: il riallestimento della collezione permanente, intitolato Ouverture 2024 e dedicato alle opere prodotte a partire dagli anni 2000, e l’installazione monumentale Shade Between Rings of Air di Gabriel Orozco.
 
In occasione del suo quarantesimo anniversario, il Castello di Rivoli presenta da giovedì 19 dicembre 2024 due nuove grandi realizzazioni espositive: in primis, il riallestimento delle opere delle collezioni del Museo, intitolato Ouverture 2024 in omaggio al progetto inaugurale del Castello, firmato da Rudi Fuchs, cui fa eco la monumentale installazione Shade Between Rings of Air (Ombra tra anelli d’aria), 2003, di Gabriel Orozco.
 
Francesco Manacorda, Direttore del Castello di Rivoli, dice: Il quarantesimo anniversario del Castello di Rivoli rappresenta un momento di grande riflessione sul percorso intrapreso dal Museo, sul ruolo che ha giocato nell’evoluzione dell’arte contemporanea e su come questo solco sin qui tracciato debba inscriversi in un futuro in cui vogliamo portare l’arte contemporanea al centro della vita e della società. Con i vari progetti, desideriamo rendere omaggio alla visione che ha portato alla luce il Museo, ma anche lanciarlo nel futuro, proponendo un modello di Museo rilevante oggi, in grado di fornire riflessioni sulla nostra epoca e di parlare ad un pubblico più ampio.
 
Entrambi i progetti si inseriscono nell’ambito del nuovo programma pensato per celebrare i principi guida all’origine dell’istituzione museale e per proiettarla nel futuro, con i propri valori fondativi rinnovati.
 
 
Ouverture 2024
 
Artisti partecipanti: Maria Thereza Alves, Marwa Arsanios, Micol Assaël, Ed Atkins, Nairy Baghramian, Lothar Baumgarten, Anna Boghiguian, Monica Bonvicini, James Lee Byars, Jennifer Allora & Guillermo Calzadilla, Maurizio Cattelan, Cooking Sections, Roberto Cuoghi, Nicola De Maria, Olafur Eliasson, Sara Enrico, Luciano Fabro, Lara Favaretto, Chiara Fumai, Mario García Torres, Robert Gober, Mona Hatoum, Roni Horn, Pierre Huyghe, Ingela Ihrman, Anne Imhof, Zhanna Kadyrova, Sol LeWitt, Richard Long, Nalini Malani, Elena Mazzi, Reinhard Mucha, Otobong Nkanga, Maria Nordman, Francis Offman, Michelangelo Pistoletto, Michael Rakowitz, Anri Sala, Hito Steyerl, Alexandra Sukhareva, Jenna Sutela, Alessandra Tesi, Adrián Villar Rojas, Lawrence Weiner
 

 
Ouverture 2024 celebra il quarantesimo anniversario del Castello di Rivoli costruendo una proposta per un museo del XXI secolo: radicato in Europa, ma aperto a una più ampia visione globale che raccoglie voci che hanno profondamente segnato il discorso artistico, ispirandosi a principi di inclusione, partecipazione sociale e culturale.
 
Il titolo Ouverture cita intenzionalmente quello utilizzato per la mostra inaugurale del Castello di Rivoli, curata dal suo primo direttore Rudi Fuchs e aperta al pubblico il 19 dicembre 1984. L’esposizione era concepita come un’antologica di arte del presente, come ipotesi di una collezione futura e al contempo modello per un museo ideale. Le opere in mostra, frutto di prestiti o commissioni, sottolineavano il valore delle ricerche individuali dei singoli artisti. La nuova versione ne riattiva gli stessi principi, usando però l’eccezionale collezione che nel frattempo l’istituzione ha messo insieme.
 
Ouverture 2024, si concentra principalmente sulle opere della collezione prodotte a partire dagli anni 2000 con alcuni prestiti che, come per Fuchs, sono aggiunte quali desiderata per riaffermare l’essenziale focus sul contemporaneo dell’istituzione. Il progetto espositivo concepito per l’occasione si snoda attraverso i due piani aulici del Castello di Rivoli e ripercorre numerose urgenze che connotano la contemporaneità.
 
Al primo piano, la crisi ecologica e le possibili forme di empatia tra specie sono alla base delle opere di Ingela Ihrman, Otobong Nkanga, Anri Sala e Roni Horn. Le problematiche legate alla verità nella rappresentazione e al ruolo delle immagini nella società mediatica sono al centro delle ricerche di Hito Steyerl e Pierre Huyghe. Storia, memoria e situazioni di conflitto definiscono i lavori di Michael Rakowitz, Jennifer Allora e Guillermo Calzadilla e Marwa Arsanios, mentre gli aspetti più oscuri del passato sono esplorati da Roberto Cuoghi e Chiara Fumai. La fallibilità del corpo umano è fonte di ispirazione per Nairy Baghramian arrivando alla consapevolezza espressa da Robert Gober attraverso opere appositamente concesse in prestito per l’occasione.
 
Il percorso di Ouverture 2024 prosegue al secondo piano con l’indagine che Cooking Sections dedica alla relazione tra il cibo e l’inquinamento ambientale, tema ulteriormente elaborato da Anna Boghiguian. Il contrasto tra esperienza digitale e fisicità del corpo è affrontato in maniera differente da Anne Imhof, Alexandra Sukhareva, Sara Enrico e Ed Atkins. Le conseguenze del colonialismo sono riscontrabili nelle opere di Nalini Malani, Francis Offman, Maria Thereza Alves e Zhanna Kadyrova. Le tematiche della scomparsa e dell’assenza riverberano nella ricerca di Lara Favaretto, con una significativa opera concessa in prestito, mentre Mario García Torres approfondisce l’ossessione per luoghi e pratiche artistiche di generazioni precedenti. La relazione tra ricerca scientifica, immaginazione e condizione umana muove i lavori di Jenna Sutela e Micol Assaël.

Il percorso espositivo arriva alla Manica Lunga con Olafur Eliasson, con un’indagine che accoglie la memoria dell’incontro con la natura, la responsabilità del pensiero ecologico e la sperimentazione scientifica e tecnologica.
 
Il progetto espositivo segna la continuazione di un percorso verso la costruzione di un museo aperto, inclusivo, pensato per coinvolgere punti di vista e narrazioni diverse. Ouverture 2024 vuole essere preludio di qualcosa a venire, ma saldamente radicato in ciò che lo ha preceduto, pensato come un viaggio attraverso capitoli specifici della storia del Castello di Rivoli e il suo futuro che ne rinnova la funzione di dispositivo di conoscenza, riflessione, crescita personale e sociale.


Ouverture 2024 | Sala di Lettura

Ouverture 2024

In occasione dei 40 anni del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, la Biblioteca, in collaborazione con il CRRI -Centro di Ricerca del Castello di Rivoli e il Dipartimento Curatoriale, ha realizzato una speciale sala di lettura aperta al pubblico. Negli spazi della Biblioteca sono stati messi a disposizione per libera consultazione circa 170 cataloghi, alcuni dei quali rari e fuori stampa, delle mostre tenute al Castello di Rivoli dall’inaugurazione del 1984 ad oggi. Questa sala rappresenta un’occasione unica per i visitatori di esplorare e approfondire la collezione e la storia espositiva dell’istituzione attraverso le pubblicazioni che il Museo ha curato in qualità di editore o co-editore.

La Biblioteca del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, con un patrimonio librario di circa 50.000 volumi, è tra le più fornite biblioteche d’arte contemporanea in Italia. Specializzata in arte del XX e XXI secolo, la Biblioteca, che ha sede nella Manica Lunga del Castello, è stata aperta al pubblico nel 1999, con un primo nucleo di pubblicazioni raccolte dal 1984. Il suo patrimonio, di cui fanno parte anche molti libri d’artista, è stato costantemente aggiornato ed ampliato negli anni attraverso acquisti, donazioni di privati e di artisti, e grazie allo scambio di pubblicazioni con musei, gallerie, biblioteche e fondazioni d’arte italiani e stranieri, con particolare attenzione per gli artisti presenti nella collezione del Museo.

Il CRRI – Centro di Ricerca Castello di Rivoli è un Dipartimento nato nel 2017 all’interno del Museo la cui mission è la ricerca, raccolta e valorizzazione dei materiali d’archivio di artisti, architetti, curatori, galleristi e collezionisti italiani attivi in particolare dagli anni Sessanta ai giorni nostri. Attraverso il CRRI, il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea amplia la sua vocazione scientifica e accademica.

Dall’esordio, le attività del CRRI includono la realizzazione di workshop postlaurea finalizzati alla formazione di figure professionali nell’ambito dell’arte contemporanea (come registrar, archivisti, esperti di provenienza, creatori di contenuti digitali, esperti in redazione di cataloghi e educatori museali). Altre attività comprendono l’organizzazione di giornate di studio, l’ideazione e

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