Beeple: Everymonths

Everydays: the First 5000 Days, 2021

Introduzione

“La seguente serie di conversazioni con Mike Winkelmann, alias Beeple, è stata condotta a partire dal 2021 per approfondire la ricerca e comprensione della cultura contemporanea, specialmente dal punto di vista della soggettivazione nell’emergente episteme digitale, rispetto a come si formava il Soggetto fino all’inizio del XXI secolo durante l’era moderna e postmoderna.

La motivazione per avviare questa serie di conversazioni era capire perché non avevo mai sentito parlare di Winkelmann fino alla vendita di un NFT dei suoi Every Days – i primi 5000 giorni battuti da Christie’s dell’11 marzo 2021 per l’equivalente in Ethereum di 69 milioni di dollari – e per comprendere il pensiero di una delle figure di spicco della computer e motion design graphics, le cui opere d’arte realizzate al di fuori della cornice del suo “lavoro” su commissione, egli definisce “arte digitale” – ovvero arte realizzata stando seduti davanti a un computer e che viene distribuita solo attraverso piattaforme digitali.

Non so se quello che Beeple fa sia Arte o meno. Tuttavia, in fondo non so cosa sia l’Arte, al di là della definizione contestuale di Arte come qualsiasi cosa noi – i curatori indipendenti o istituzionali, gli artisti, i direttori dei musei, critici d’arte, galleristi – ammettiamo all’interno di questa categoria. Quel “noi” è accusato di essere stato per troppo tempo guardiano del tempio dell’Arte. Pubblico queste interviste nello spirito di apertura, per quanto controverso, politicamente controproducente e conservatore possa essere, in quanto si tratta della produzione culturale di un giovane maschio bianco etero-normativo proveniente dagli Stati Uniti.

Alla fine del primo decennio del XXI secolo, la tecnologia ha cessato di essere prostetica e ha assunto una autonomia attraverso la nascita degli smart phone come prototipi dell’Internet of Things. Da un punto di vista filosofico, l’intelligenza artificiale e l’apprendimento automatico del machine learning hanno messo in dubbio l’intelligenza umana, l’agire e persino la nostra libertà. Mi sembra che, sebbene siamo di fronte a una forma di emergente intelligenza collettiva, quella di Beeple sia anche una forma di duro e impegnativo lavoro umano da parte di una persona intenta a misurarsi con la tecnologia, un po’ una figura di Prometeo inverso, lontano dall’idea che le macchine ci sostituiranno. E questo è interessante.”

Carolyn Christov-Bakargiev

19 aprile 2021