Roberto Cuoghi
L’idea di metamorfosi attraversa la ricerca di Roberto Cuoghi. Inizialmente, l’artista effettua un’indagine sulla propria persona: ancora studente all’Accademia di Brera a Milano, decide di trasformarsi in suo padre. Impone al proprio corpo di prendere peso, si decolora i capelli fino a renderli bianchi e cambia il tono della voce. Conseguentemente, veste gli abiti e assume i modi di una persona più anziana. L’insorgere di problemi di salute lo fa desistere dal continuare l’operazione, ed è attraverso le opere che Cuoghi persegue l’analisi di svariate forme di metamorfosi. I suoi lavori comprendono le tecniche più diverse e includono fotografia, video, animazioni, pittura e disegno.
Senza titolo (Mappamondo nero con bollini), 2003, origina da uno schizzo di una carta geografica del globo tracciata a memoria, con l’est disposto verso l’alto. Dimostrando come i dati reali siano soggetti alle correzioni della fantasia, la tecnica impiegata si basa sulla presenza di più strati, segnati da disegni sovrapposti e trattati con materiali sperimentali. I contorni fumosi e le corrosioni contribuiscono a rendere l’opera una sorta di psico-geografia, che contraddice l’idea di mappa quale strumento utile all’orientamento.
Recentemente, pur non sapendo né suonare né cantare a livello professionale, l’artista ha prodotto alcune canzoni. Mbube, 2005, è la prima opera di questo genere da lui realizzata. Composizione per canto e strumenti, essa rappresenta un’ulteriore mutazione impressa ad una mutazione, trattandosi di un remake di una canzone scritta negli anni Quaranta dal sudafricano Solomon Linda. Successo nella patria del suo autore, la canzone assume concreto valore economico quando giunge negli anni Cinquanta negli Stati Uniti, dove viene usata da una compagnia discografica e viene più volte interpretata e modificata da numerosi gruppi. A partire dagli anni Sessanta, con il titolo The Lion Sleeps Tonight, il brano diventa un successo mondiale. Nella sua versione Cuoghi recupera alcune delle sonorità zulù originali ma aggiunge nuove inaspettate mutazioni al brano. Creando una nuova canzone, e e aggiungendosi alla lunga lista di persone che hanno tratto beneficio dalla possibilità di manipolare il brano, Cuoghi riporta all’attenzione frammenti di questa storia poco conosciuta e marcata da profonda ingiustizia. Come scoperto dall’artista durante la fase di ricerca preliminare sulla storia della canzone, Linda incassò 10 scellini per la vendita del brano, morì con 25 dollari sul conto in banca e si stima che negli anni successivi la canzone abbia fruttato oltre 55 milioni di dollari ai discografici americani. Gli eredi dell’autore attualmente non godono di alcun diritto sul brano e vivono in condizioni disagiate a Johannesburg.
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