Stan VanDerBeek
Figura di riferimento nell’ambito del cinema sperimentale statunitense del secondo dopoguerra, Stan VanDerBeek solca più decenni, coprendo tempi e ricerche molto diverse fra loro, ma accomunate da un’analoga e straordinaria curiosità intellettuale, unita a un senso dello humor unico. Dopo una formazione presso la Cooper Union prima, e al Black Mountain College poi, giunge alla creazione delle prime animazioni, realizzate come collage e create nello spirito irridente dei surrealisti e dei dadaisti (non dissimile dal Max Ernst degli anni Venti), ma con un gusto e un approccio più diretto e informale, per certo più vicino alla visceralità quasi espressionista della Beat Generation. Un gusto ironico, unito a una straordinaria capacità selettiva di materiali visivi, contraddistingue la sua visione del cinema animato. Negli anni, VanDerBeek continuerà a sperimentare formati e tecniche fino alle esplorazioni con il mezzo elettronico, realizzando film animati al computer ed esperimenti olografici grazie ai Laboratori Bell. Interessato al dialogo con altre discipline come il teatro e la danza contemporanea, VanDerBeek si muove lungo il terreno di una forte creatività e produttività che, in anni più avanzati, lo porteranno fino agli esperimenti utopici di estensione delle possibilità visive e percettive nel campo del cosiddetto Expanded Cinema: VanDerBeek arriva a costruirsi una particolare sala teatrale tonda, dove decine di proiettori conferiscono l’illusione di un’esperienza immersiva e totalizzante. Artista visionario, è stato spesso in anticipo sul suo tempo. Ancora negli ultimi anni di vita, durante gli anni Settanta, realizza lavori tramite trasmissioni, su scala globale, di fax, proiezioni in ambienti non convenzionali e programmi televisivi interattivi. [F.B.]
Elenco opere
Visibles (Visibili), 1959-1972
riversato da film 16mm, bianco e nero, colore, sonoro, 105′
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
Science Friction (Frizione di scienza), 1959
riversato da film 16mm, colore, sonoro, 10′
Al ritmo frenetico scandito da un collage sonoro molto eclettico, il cortometraggio presenta un crescendo irresistibile di situazioni e personaggi tratti da fatti d’attualità.
À la mode (Alla moda), 1959
riversato da film 16mm, bianco e nero, sonoro, 7′
Partendo da una selezione di immagini fotografiche tratte da riviste di moda, l’autore presenta un divertito omaggio al glamour di un tempo ormai scomparso: volti, abiti, silhouette e pose creano un irresistibile e ironico crescendo.
Breathdeath (Respiro di morte), 1963
riversato da film 16mm, bianco e nero, sonoro, 15′
Alternate a immagini di distruzione e morte, si vedono una serie di frenetiche danze giovanili scandite a tempo di musiche pop.
Poemfield # 2 (Campo-poema n.2), 1966
riversato da film 16mm, colore, sonoro, 6′ A partire da elaborazioni elettroniche di computer grafica a colori sui primi monitor, il lavoro è incentrato su creazioni e scomposizioni di parole in pixel verso una crescente astrazione.
Achooo Mr. Kerrooschev, 1960
riversato da film 16mm, bianco e nero, sonoro, 2′
Concisa e martellante animazione costruita su immagini di repertorio e d’agenzia, dedicata a buffe e spesso grottesche pose di Nikita Kruscev.
See Saw Seams (Giunzioni avanti e indietro), 1965
riversato da film 16mm, bianco e nero, sonoro, 9′ Con effetti quasi optical, le continue sovrapposizioni, ingrandimenti e dissolvenze incrociate creano effetti di collage in movimento.
Panels for the Walls of the World (Incontri per i muri del mondo), 1967
riversato da film 16mm, bianco e nero, sonoro, 8′ Raffinato lavoro di montaggio a partire da molte immagini fotografiche di reportage e cinegiornali.
Oh, 1968
riversato da film 16mm, colore, sonoro, 10′
Contrassegnata dall’impiego di colori accesi, questa animazione mostra volti, profili, mani e figure che sembrano emergere da macchie di colore, giocando così con i nostri processi percettivi, sul filo costante di un virtuosismo pittorico.
Symmetricks (Trucchi simmetrici), 1972
riversato da film 16mm, bianco e nero, sonoro, 6′
Animazioni in rapida sovrapposizione, o in split screen, di giochi e movimenti luminosi circolari creano atmosfere psichedeliche e visionarie.
Selected Works I (Opere scelte I), 1976-1977
video, colore, sonoro, 48’30”
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
Newsreel of Dreams: Part I (Notiziario dei sogni: parte prima), 1976
video, colore, sonoro, 28′ Basato su una serie di coreografie eseguite dalla compagnia di danza contemporanea di Elaine Summers, questo lavoro presenta, in un flusso quasi astratto di movimenti e di suoni elettronici, sequenze di danza, poesia ed elaborazioni – moltiplicazioni elettroniche delle immagini in movimento che sembrano articolare una condizione onirica collettiva.
Strobe Ode (Ode allo stroboscopio), 1977
video, colore, sonoro, 11′ Questo lavoro visionario, in cui anche la musica è stata realizzata dall’artista, mostra esercizi di video feedback (ritorno dell’immagine) applicati a immagini, che vengono modificate e rese astratte da effetti di flash luminosi stroboscopici.
Vanishing Point Left (Punto di scomparsa lasciato), 1977
video, colore, sonoro, 9’30” In questo lavoro il punto di scomparsa è un’analogia per indicare l’atto del guardare uno schermo video, che progressivamente assume le forme di un mandala e di un fiore.
Selected Works II (Opere scelte II), 1977-81
video, colore, sonoro, 29’03”
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
Color Fields Left (Campi di colore lasciati), 1977
video, colore, sonoro, 7’47” Questo lavoro dall’impatto ipnotico mescola immagini astratte in movimento che si sovrappongono a bande colorate, in un effetto di pulsante e crescente luminosità sottolineata anche dall’impiego di suoni elettronici.
Mirrored Reason (Ragione rispecchiata), 1979
video, colore, sonoro, 9’22” Attraverso il racconto evocato dal volto femminile ritratto nel video, ascoltiamo la storia di una donna che si sente ossessionata e poi perseguitata da un suo “doppio”.
Face Concert (Concerto per volto), 1981
video, colore, sonoro, 11’54” Un volto di donna produce suoni ed espressioni vocali d’ogni genere, dai più musicali ai più estremi, mentre il flusso di immagini presenta volti moltiplicati e sovrapposti, spesso in “negativo”.
Selected Works III (Opere scelte III), 1981-1983
video, bianco e nero, colore, sonoro, 29’30”
Acquistato con il contributo di Compagnia di San Paolo
After Laughter (Dopo le risa), 1981-1982
video, bianco e nero, colore, sonoro, 7’28”
Immagini satellitari della Terra unite a registrazioni di voci fuoricampo, lasciano il posto a un rapido montaggio di immagini di uomini in movimento che sembrano parodiare l’idea dell’evoluzione umana.
Reeling in TV Time (Girando in tempo televisivo), 1982-1983
video, colore, sonoro, 3’40”
Serie di elaborazioni elettroniche di una mano di fronte a un monitor con effetto di feedback visivo.
Self-Poured Traits (Tratti auto-rovesciati), 1983
video, bianco e nero, colore, sonoro, 4’52”
Al suono di poesie di Kenneth Rexroth, viene realizzato un ritratto elaborato elettronicamente a partire da una foto e dalle molteplici sovrapposizioni ottenute da essa.
Sonia and Stan Paint a Portrait of Ronnie (Sonia e Stan dipingono un ritratto di Ronnie), 1982-1983
video, bianco e nero, colore, sonoro, 13’30” Stan VanDerBeek e l’artista Sonia Sheridan realizzano una serie di manipolazioni elettroniche a partire da un’immagine di Ronald Reagan, realizzate grazie a effetti di grafica digitale in tempo reale.